Perché Ad Parnassum è uno dei quadri più famosi di Paul Klee?

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Un insieme di tecnica puntinista, influenze mediterranee e purezza nelle linee: anche voi trovate che Ad Parnassum di Klee sia un’opera speciale dotata di un grande potere evocativo?

Nella scorsa strana estate, il destino ha portato me e Pinkcherrytai di fronte a questo dipinto che entrambe conoscevamo dagli studi di storia dell’arte ma che, dal vivo, ci ha stregate per tutta una serie di ragioni che ora proverò ad elencare, partendo con ordine.

Chi era Paul Klee (1879-1940)? Breve biografia

Prima di tutto, potrebbe essere interessante riepilogare brevemente gli avvenimenti principali della vita interessante dell’autore di questo dipinto.

Figlio di un professore di musica, Paul Klee trascorre l’infanzia a Berna, in Svizzera, per poi trasferirsi a Monaco di Baviera tra il 1898 e il 1901. Qui frequenta l’Accademia di Belle Arti e conosce le varie sfaccettature del mondo Liberty.

Nel 1906 si sposa con Lily Stumpf, una musicista, mentre è nel 1911 che conosce artisti del calibro di Kandinsky e Franz Marc, con cui fonda il Cavaliere Azzurro (Der Blaue Reiter).

Negli anni successivi viaggia a Parigi e soprattutto a Tunisi e Hammamet, luoghi che lo fanno appassionare alle tinte calde e ai colori saturi, come si può vedere anche nel quadro Ad Parnassum.

Dal 1920 diventa insegnante del Bauhaus, prima a Weimar e poi a Dessau, insieme a Kandinsky e ad altri grandi artisti.

Nel 1933 Paul Klee è costretto a lasciare la Germania nazista, dove la sua arte è giudicata degenerata, così torna in Svizzera, la sua terra d’origine, dove muore nel 1940.

Paul Klee, Ad Parnassum: analisi dell’opera

Paul Klee, Ad Parnassum, 1932
Paul Klee, Ad Parnassum, 1932

Per prima cosa, per giudicare Ad Parnassum dobbiamo considerare il fatto che quest’opera sia stata realizzata nel 1932, in una fase matura della produzione di Paul Klee, un momento in cui l’influenza dei Paesi mediterranei è ancora forte e le maggiori sperimentazioni sul colore sono ormai compiute.

Questo grande artista sta per abbandonare la Germania nazista e ormai inospitale, portando con sé il prezioso bagaglio di esperienze del Bauhaus, un ambiente privilegiato in cui teorizzare l’arte nella sua forma e nelle sue cromie, che lo porta a realizzare opere sempre più sofisticate e intriganti, come nel caso di Ad Parnassum.

La tecnica

 In effetti, la tecnica è il primo particolare che dal vivo colpisce lo spettatore: si tratta di quello che lo stesso Paul Klee definisce Neodivisionismo, una sorta di puntinismo in dominato da composizioni dei colori primari.

In pratica, questo quadro è originato da uno strato di quadrati colorati, su cui sono stati dipinti piccoli punti luminosi, insieme al cerchio arancione e alle linee, elementi basilari ma allo stesso tempo evocativi, capaci di trasformare una composizione astratta in qualcosa di fortemente comunicativo.

Il significato

Come accennavamo, la grandezza di Ad Parnassum di Klee sta proprio nella semplicità degli elementi e nella loro capacità di coinvolgere lo spettatore, solleticandone la memoria e la fantasia.

Non sappiamo se davanti a noi è riprodotta una piramide oppure una montagna, o ancora una casa, perché no, ma non possiamo che provare attrazione e curiosità nei riguardi di questa arcata che pare invitarci ad entrare e ad iniziare la nostra ascesa verso il sole arancione.

Ecco, io credo che questa sia la chiave per interpretare questo capolavoro di Klee ed in generale gran parte della sua produzione: lasciarsi trasportare dalle suggestioni che riusciamo a percepire con immediatezza anche se sono il frutto di ricerche artistiche, filosofiche e musicali. Per concludere, vi lascio una frase bellissima tratta dai Diari di Paul Klee e probabilmente riferita a questo dipinto:

Per me non esisteva più un’arte astratta. Restava solo l’astrazione del transitorio. Il soggetto era il mondo, se pure non questo mondo visibile

Per chi fosse curioso, ecco il link ad un articolo in cui abbiamo parlato di Paul Klee: Quando l’arte diventa ricerca dell’origine del mondo: alla scoperta dell’essenziale insieme a Paul Klee