5 quadri per conoscere il Romanticismo e le sue caratteristiche

Se pensate al Romanticismo nell’arte, anche a voi vengono in mente cimiteri invernali, cieli dai colori sgargianti e scene di solitudine o amore contrastato?

Io sono convinta che si tratti di uno dei movimenti artistici più visivi e d’impatto dell’Ottocento, ma che allo stesso tempo per capirlo sia necessario andare oltre questa sua forte valenza estetica, per scoprire come dallo smisurato Illuminismo si sia finiti in un piccolo mondo fiabesco e interiore che celebra un passato idealizzato.

Iniziamo allora da qui, dal contesto storico e culturale che porta alla nascita del Romanticismo.

Siamo tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento, la rivoluzione industriale sta iniziando gradualmente a trasformare il mondo e nello stesso tempo i governi di tutta l’Europa cercano di giustificare, mantenere e poi ripristinare e loro imperi assolutisti. In questa società in forte crisi, i pittori e scultori di corte si riparano dietro ad un classicismo fatto di ninfe e miti greci, guardandosi bene dal riprodurre la realtà.

Il presente non dà soddisfazioni, così una nuova generazione di scrittori e artisti inizia a cercare un conforto nella natura e nell’individualismo, cominciando a studiare le emozioni umane nella loro intimità e potenza e ad enfatizzare il mondo esterno nei suoi momenti più intensi, fatti di temporali e orizzonti sconfinati. Sturm und Drang dunque (tempesta e impeto), ed il Romanticismo è nato.

Capace di abbracciare la pittura, la letteratura e la filosofia, questo lessico si coniuga benissimo in tutte le discipline artistiche e in tutti i territori che lo conoscono. Allo stesso tempo, in ogni Paese europeo cambia di qualcosa e si avvicina alla realtà locale, nutrendosi degli ideali dei popoli e delle tradizioni storiche del loro passato.

Dopo questa introduzione, ecco cinque capolavori del Romanticismo  che ci permetteranno di vedere in pratica quanto detto sinora in teoria e di scoprire le varie sfaccettature che compongono un movimento artistico così variegato.


1. Caspar David Friedrich, Il viandante sul mare di nebbia, 1818

Caspar David Friedrich, il viandante sul mare di nebbia, 1818

Partiamo dal padre del Romanticismo, il tedesco Caspar David Friedrich, e da quello che è il suo capolavoro, uno dei quadri più conosciuti della storia dell’arte.

La scena riprodotta ne Il viandante sul mare di nebbia mi ricorda i migliori momenti vissuti nelle passeggiate in montagna, quando finalmente, dopo tanta fatica, ci si affaccia su un panorama sconfinato e bellissimo, che visto dall’alto riempie il cuore di una felicità pura e senza tempo.

Ma un dipinto così celebre non racconta un’unica piccola storia. Partiamo quindi dall’inizio, osservando il visibile, se così si può dire.

Il centro prospettico, geometrico e percettivo della composizione è occupato da un solitario viaggiatore che, dandoci la schiena e con tanto di capelli scompigliati dal vento, rimira un paesaggio montano e misterioso, quasi completamente nascosto dal mare di nebbia. Non è l’unico quadro in cui Friedrich utilizza l’espediente del protagonista di schiena, per favorire l’immedesimazione, così come in molti casi utilizza una prospettiva centrale molto marcata.

Quello della riproduzione di un luogo realmente esistente è quindi il primo livello di interpretazione. Come già accennato, l’emozione che suscita nell’animo degli amanti della montagna è il secondo livello, quello capace di stimolare un’emozione sopita nella nostra mente, di ricondurci a momenti precisi del nostro passato.

Infine, esiste una terza dimensione, quella che trasforma le sensazioni di una singola persona nella condizione di tutta l’umanità, della civiltà che osserva incantata e pietrificata la natura in tutti i suoi momenti, dai più tragici ai più lieti, aspirando al sublime.

Questa visione racchiude tutto il sogno romantico ed il desiderio di innamorarsi del mondo intorno a noi, di quel mondo puro non ancora intaccato dal tocco umano. La fama del Viandante sul mare di nebbia risiede proprio nel suo potere evocativo e nella forza comunicativa che trasmette con immediatezza all’osservatore.

Se volete proseguire l’approfondimento dedicato a questo quadro così famoso, ecco il link ad un post a tema: Perché il viandante sul mare di nebbia di Friedrich è considerato un inno al Romanticismo?

2. Eugène Delacroix, La Libertà che guida il popolo, 1830

Eugène Delacroix, la libertà che guida il popolo, 1830
Eugène Delacroix, la libertà che guida il popolo, 1830

Dopo l’emblema del Romanticismo tedesco, passiamo ad un famosissimo capolavoro francese, La libertà che guida il popolo, un dipinto che mostra un’altra faccia di questo movimento artistico, l’esaltazione dei valori di una determinata nazione.

Siamo nel 1830 e Eugène Delacroix espone al Salon quest’opera per celebrare a ricordare la lotta per la libertà dei Francesi in occasione della Rivoluzione.

La tecnica è accademica (anche se molto più vibrante nelle pennellate rispetto ai suoi predecessori) e la composizione è studiata nei minimi dettagli, così come i contenuti sono volutamente evocativi e, per dirla con un termine in voga oggi, sicuramente anche un po’ populisti. Vediamo infatti tutte le classi sociali unite dalla lotta comune (un popolano, un militare e un borghese) e guidate dalla personificazione della libertà, una ragazza fiera a seno scoperto, con la bandiera francese in una mano e un fucile nell’altra.

L’energia della Marianna è tale da invogliare lo spettatore e da costituire così un invito all’azione e allo stesso tempo una celebrazione dell’orgoglio nazionale e della forza di un popolo, aspetto che caratterizza il Romanticismo non solo in Francia, come vedremo.

3. Joseph Mallord William Turner, Tempesta di neve. Battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth, 1842

J. M. W. Turner, Tempesta di neve. Battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth, 1842

Ci spostiamo adesso in Gran Bretagna, dove il Romanticismo gode di una grandissima fortuna sia in letteratura sia in pittura e dove possiamo rimirare i dipinti di uno dei miei artisti preferiti di sempre, Joseph Mallord William Turner, longevo e prolifico artista di corte, viaggiatore e disegnatore d’eccezione, mano che ha saputo rappresentare meglio di chiunque altro il Regno Unito prima che diventasse un vero e proprio impero, prima di Vittoria insomma.

Per questo grande artista il Romanticismo è la chiave di rappresentazione del mondo circostante e soprattutto della grandezza degli elementi atmosferici. Viaggia per l’Europa e si perde a rappresentare i ghiacciai, le montagne, i tramonti sul mare, le tempeste e tutti quei momenti in cui la natura diventa sublime.

Scegliere tra le sue opere è stata un’impresa ardua, ma ho voluto inserire in questa galleria un dipinto che mostra in pieno l’esito della sua ricerca, una tempesta di neve in cui il battello, che teoricamente sarebbe l’elemento principale dell’opera, si vede appena.

La luce è la vera protagonista, mentre l’impeto del soggetto si riflette anche nelle pennellate, che non sono più delicate, limate e quasi impercettibili, come ci hanno abituato altri suoi quadri soprattutto precedenti, ma vigorose e ricche di significato.Turner non si accontenta di procedere per velature, ma accompagna le sapienti sfumature a punti in cui il colore è applicato denso e direttamente sulla tela.

4. Francisco Hayez, Il bacio, 1859

Francesco Hayez, Il bacio, 1859

Dopo il Romanticismo inglese, arriviamo finalmente in Italia, dove questa corrente si interseca con i principi del Risorgimento e con la ricerca di un’unità nazionale e di un passato comune, quello del Medioevo.

Francesco Hayez è stato il massimo esponente del Romanticismo storico italiano e, senza dubbio, il Bacio è uno dei suoi quadri più famosi, un’opera a prima vista un po’ stucchevole, ma che va analizzata nel suo contesto.

Il Bacio è infatti stato concepito negli anni cruciali del Risorgimento e per la precisione in concomitanza con la Seconda guerra d’Indipendenza, quando vittorie come quelle di Magenta, Solferino e San Martino aprono finalmente le porte all’agognata Unità d’Italia.

Un po’ di tutto questo fervore invade anche le atmosfere di questo romanticissimo abbraccio. Il significato di questo meraviglioso quadro di Hayez, però, probabilmente va anche oltre la rappresentazione di un momento di passione. I due protagonisti, in abiti medievali, sono intenti a scambiarsi un bacio appassionato e furtivo, che è stato da subito interpretato come l’addio all’amata da parte di un cospiratore o di un volontario. Il giovane ha, infatti, il volto coperto, un piede sul primo gradino, pronto alla fuga, e la spada legata in vita, come per doversi difendere.

Sulla sinistra del dipinto, poi, un’apertura buia serve a conferire un maggiore senso di inquietudine, mentre un’ombra sullo sfondo ci avverte della presenza di qualcun altro che non viene specificato: potrebbe infatti trattarsi di un nemico senza volto come di una domestica.

Insomma, anche se in maniera decisamente più velata rispetto a Delacroix, anche qui siamo di fronte ad un invito all’azione, a battersi per gli ideali del proprio popolo.

Anche in questo caso, vi suggerisco due post per approfondire: Il bacio di Hayez: cosa racconta questo emblema del Romanticismo? e Romanticismo storico in Italia: 6 opere di Francesco Hayez

5. Frederic Edwin Church, Cascate del Niagara (lato americano), 1867

Frederic Edwin Church, Cascate del Niagara (lato americano), 1867
Frederic Edwin Church, Cascate del Niagara (lato americano), 1867

Infine, ci spingiamo fino agli Stati Uniti, dove il Romanticismo è portato avanti da una generazione di pittori tra cui il più interessante forse è Frederic Edwin Church, un artista errante, un esploratore che in primavera sente il richiamo della natura e parte per un lungo viaggio, alla ricerca di soggetti da disegnare e da trasformare in quadri nell’inverno successivo.

Questo grande pittore ci mostra dunque tutto ciò che i pionieri hanno probabilmente avuto davanti agli occhi, traducendolo in chiave romantica e raccontandoci i grandi spazi vuoti che lasciano la natura come unica protagonista, un mondo vasto e disabitato che noi Europei difficilmente immaginiamo.

Si dedica ai grandi paesaggi selvaggi che stanno iniziando a lasciare spazio alla civiltà, così da immortalarli prima che scompaiano, e si avventura sino a raggiungere e superare le Cascate del Niagara, la cui monumentale e minuziosa riproduzione è il quadro che ho scelto di proporre. C’è tutta la grandezza romantica della natura e, allo stesso tempo, la piccolezza delle personcine che si affacciano a contemplarla (sulla sinistra), che ci aiutano a comprendere la dimensione enorme del salto d’acqua.

Se volete scoprire qualcos’altro su questo talentuoso artista americano, ecco il link ad un post dedicato a lui: Frederic E. Church: storia e opere di un artista romantico ed esploratore americano


Insomma, oggi abbiamo guardato insieme 5 quadri che all’apparenza possono sembrare diversissimi, ma che allo stesso tempo hanno la capacità di descrivere de varie sfaccettature del Romanticismo, un movimento artistico affascinante e profondo. Spero che questa esplorazione vi sia piaciuta e, siccome da queste parti si parla spesso di questo movimento, vi saluto con il link ad una serie di articoli a tema, cliccando qui!