La primavera in 5 haiku

Utagawa Hiroshige, Luna sul fiume Tamagawa

Finalmente la primavera si sta facendo strada, gli alberi sono carichi di fiori e foglioline e i prati sono tornati verdi: come credo molti di voi, io sono molto felice di vedere il mondo vegetale che ritorna alla vita, è uno dei momenti dell’anno che preferisco.

Come chi ci segue forse ricorderà, qualche tempo fa ho pubblicato un post in cui ho raccolto alcuni haiku giapponesi – brevissime poesie che riguardano principalmente aspetti della natura e della vita quotidiana, quasi sempre legate ad una stagione – sul momento di passaggio tra inverno e primavera. Oggi che la primavera è finalmente arrivata, vi propongo altri cinque haiku, questa volta a tema pienamente primaverile.


1. Uejima Onitsura

Soffia il vento:
si tengono forte
i boccioli di pruno

 

traduzione di Elena Dal Pra

Non so perché ma a leggere questo haiku mi immagino i boccioli di pruno come delle personcine che si tengono disperate ai rami dell’albero – vuol dire che la personificazione operata dall’autore è efficace 😉


2. Kobayashi Issa, Il consiglio del colombo

Su, allocco mio,
muta la tua espressione!
Questa è pioggia di primavera

 

traduzione di Irene Iarocci

Per capire questo haiku  serve sapere un fatto a cui i giapponesi fanno attenzione, cioè che quando piove il colombo si lascia bagnare, mentre l’allocco cerca riparo negli incavi degli alberi.

In questa poesia il colombo incita l’allocco ad affrontare con serenità – e con uno stoicismo tutto giapponese 😉 – gli eventi naturali, senza mettersi a sosta: questa non è una tempesta invernale, ma una leggera pioggia primaverile e la si può affrontare.

hasui May Rain 4
Hasui Kawase, Pioggia di maggio

3. Masaoka Shiki

Giorno di primavera:
si perde lo sguardo in un giardino
largo tre piedi

 

traduzione di Elena Dal Pra

Non capita anche a voi, quando in giardino spuntano i fiori e sugli alberi le foglie, di perdervi a guardare la bellezza delle piante?

L’autore descrive benissimo questo stato d’animo. In più, Shiki era gravemente malato quindi spesso era costretto a rimanere in casa, a letto, per lunghi periodi: nonostante questo, nel suo piccolo giardino non si sente imprigionato, ma contemplandolo il suo orizzonte si amplia.


4. Konishi Raizan

Piantatrici di riso:
non è infangato solo
il loro canto

 

traduzione di Elena Dal Pra

Io trovo molto immediato il contrasto tra il fango in cui sono immerse le mondine che raccolgono il riso da una parte e la purezza del loro canto dall’altra: anche qui l’autore ha dimostrato una sensibilità notevole concentrandosi su un aspetto tutt’altro che ovvio, come la bellezza del canto che proviene dalle donne infangate.


5. Takahama Kyoshi

Vento di primavera.
Portando con me
l’anima in lotta,
in piedi sulla collina.

 

traduzione di Irene Starace

Qui l’autore ha dato un tocco più soggettivo che, devo dire, io trovo bellissimo: in piedi su una collina, con il vento intorno e il vento dentro, Takayama Kyoshi trova una corrispondenza tra l’anima in lotta dentro di lui e il mondo che pare in lotta fuori da lui.


Non trovate anche voi che questi haiku rappresentino benissimo lo spirito dell’inizio della primavera e di chi si trova a vivere questa stagione? Io li trovo tutti molto belli.

Nell’improbabile eventualità che qualcuno senta già nostalgia dell’inverno o se anche solo vi è venuta voglia di leggere altri haiku, qui ne trovate alcuni dedicati alla stagione passata, mentre qui trovate alcune poesie sulla primavera di poeti famosi occidentali.