‘Autunno dalle mani d’oro’: una splendida poesia di José Hierro

Ivan Ivanovič Šhišhkin, Sorbi in autunno, 1892, particolare

Io non mi annovero tra i grandi amanti dell’autunno, ma devo ammettere che questa stagione ha il suo fascino 🍁🍂🌰  e trovo bellissima la rappresentazione che ne fa José Hierro, un poeta spagnolo del secolo scorso, tra noi non dei più famosi, che ha scritto quella che è la più bella poesia sull’autunno che io abbia mai letto.

José Hierro, Autunno

Autunno dalle mani d’oro.
Ceneri d’oro le tue mani lasciarono cadere sulla strada.
Già ritorni a camminare per i vecchi paesaggi deserti.
Stretto il tuo corpo per tutti i venti di tutti i secoli.

Autunno dalle mani d’oro:
con il canto del mare che rimbomba nel tuo petto infinito,
senza spighe né spine che possano ferire il mattino
con l’alba che bagna il suo cielo nei fiori del vino,
per dare allegria a chi sa che vive
di nuovo sei venuto.
Con il fumo e il vento e il canto e l’onda tremante
nel tuo grande cuore acceso.
Traduzione di Francesco Accattoli
Ivan Ivanovič Šhišhkin, Foresta in autunno, 1876
Ivan Ivanovič Šhišhkin, Foresta in autunno, 1876

A parte il fatto che si tratta di una poesia molto potente, che evoca immagini vividissime, io trovo particolarmente bella la descrizione in questi versi:

senza spighe né spine che possano ferire il mattino
con l’alba che bagna il suo cielo nei fiori del vino

Non saprei dire esattamente cosa vogliano dire, ma l’idea che danno è molto poetica.

Nel caso vogliate leggere qualche altra poesia sull’autunno, ne trovate alcune qui:

Ivan Ivanovič Šhišhkin, Sorbi in autunno, 1892
Ivan Ivanovič Šhišhkin, Sorbi in autunno, 1892