Quale migliore occasione dell’8 marzo per celebrare la vita di una donna?
La vita di molte donne – in generale, se vogliamo, di molte persone – è difficile. Sicuramente lo è stata per l’autrice della poesia che vi propongo oggi, una donna afroamericana nata nel 1936 e cresciuta negli Stati Uniti in un periodo in cui le cose stavano sì cambiando, ma non abbastanza in fretta.
In questa poesia l’autrice, Lucille Clifton, scrive di essere nata in Babilonia – un po’ come dire che è nata esule, senza una patria, facendo riferimento ad un famoso Salmo, il 137 (quello in cui gli ebrei prigionieri in Babilonia piangono Gerusalemme perduta; vi abbiamo accennato qui). Lei si sente da una parte esule dalla sua patria d’origine, dall’altra tagliata fuori da quella attuale, in cui abita, ma nella realtà quotidiana se ne sente esclusa.
Eppure, in un mondo in cui non sembrava ci fosse un posto per lei, si è creata la sua vita e invita noi che la leggiamo, prima con un invito umile, alla fine in modo più diretto, a celebrare con lei una delle cose più soddisfacenti che ci siano al mondo: costruire qualcosa con le proprie sole forze. Si tratta di una presa di coscienza e di una sorta di inno a sé stessa, a quello che da sola è riuscita a fare, in un mondo forse non ostile, ma sicuramente non facile.
Per cui, un augurio a tutte le donne, e un abbraccio a tutte per quello che abbiamo costruito e per quello che ancora abbiamo in programma di costruire!
Lucille Clifton, Celebreresti con me
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celebreresti con me
ciò che ho plasmato
in una sorta di vita? non avevo modelli.
nata in babilonia
donna e non bianca
cosa potevo immaginare di essere se non me stessa?
me la sono costruita
qui su questo ponte tra
luce di stelle ed argilla,
una mano che teneva stretta
l’altra; vieni a celebrare con me
che ogni giorno
qualcosa ha cercato di uccidermi
e ha fallito.
Che io sappia non ci sono edizioni tradotte dell’opera di Lucille Clifton; questa traduzione è un mio tentativo perché volevo condividere questo testo, ma il mestiere di traduttore è duro e non è il mio, quindi se qualcuno fosse interessato a leggere la poesia in lingua originale la trovate qui.