Arte italiana: alla scoperta dei grandi pittori dell’Ottocento

L’Ottocento è un secolo eccezionale in tutti gli ambiti, non trovate anche voi?

Ad esempio, l’ingegneria ha trasformato le nostre città con le metropolitane, le ferrovie, l’illuminazione pubblica e i servizi, mentre la società ha assunto nuovi connotati con l’esplosione della borghesia e delle classi operaie, e anche la nostra amatissima storia dell’arte, specchio del contesto in cui è inserita, ha conosciuto immense trasformazioni.

In Italia, la storia dell’arte nel XIX secolo inizia infatti con i ritratti neoclassici di Antonio Canova dedicati a Napoleone e si conclude con il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo (nella versione denominata La fiumana), omaggio alla classe operaia, passando per il Romanticismo storico di Francesco Hayez, superando i Macchiaioli e scoprendo il Divisionismo di Giovanni Segantini e altri grandi pittori.

Sono anni in cui le nostre città, Firenze e Milano tra tutte, sono in fibrillazione e la pittura diventa una parte integrante del pensiero e delle ideologie, spesso una sorta di vettore per la divulgazione di concetti vecchi o nuovi.

Se vogliamo arrivare a capire e ad approfondire la storia dell’arte italiana dell’Ottocento dobbiamo quindi necessariamente partire dal contesto storico e culturale in cui i nuovi movimenti pittorici vengono alla luce, per poi dedicarci a questi. Così, questo articolo si configura come l’introduzione ad una serie di post che pubblicherò nei prossimi tempi, una specie di rubrica che ha l’ambizione di intraprendere con voi un bel viaggio a tappe all’interno di questa realtà sfaccettata e bellissima.

Dovete sapere che si tratta di un argomento che mi sta davvero a cuore e di cui volevo parlare da molto tempo, quindi spero tanto che possa interessare e incuriosire anche voi. Insomma, senza perdere altro tempo, partiamo con questa introduzione. 😉

L’Italia del Risorgimento e dell’Unità

luigi nono, la fanfara dei granatieri, 1875
Luigi Nono, La fanfara dei granatieri, 1875

Partiamo dalla Restaurazione: dopo la caduta di Napoleone, in tutta l’Europa nel 1815 vengono ristabiliti i vecchi governi, con l’illusione da parte dei regnanti di poter cristallizzare la storia, di bloccare sul nascere quelle trasformazioni che stanno iniziando a cambiare il mondo, accompagnate dallo sviluppo industriale e della borghesia.

Come ben sappiamo il tempo non si può fermare, così il ceto medio e gli intellettuali continuano ad alimentare la loro visione di un’Italia unita e libera dall’occupazione di altre potenze europee, come quella asburgica, agendo spesso in società segrete.

L’idea dell’unità nazionale è una spinta ideologica molto forte che, attraverso le tre guerre d’indipendenza, conduce al superamento di un territorio frazionato in staterelli in favore della creazione dell’agognato Regno d’Italia nel 1861, grazie all’impegno di uomini politici lungimiranti come Cavour, di condottieri come Garibaldi e di una grande massa di giovani patrioti.

L’Italia unita è un sogno che però si porta dietro decenni di difficoltà sociali ed economiche, che vedono come protagoniste una povertà diffusa e una scompensazione crescente tra il nord e il sud del Paese.


I movimenti artistici italiani nell’Ottocento

guglielmo ciardi, laguna, 1882
Guglielmo Ciardi, laguna, 1882

Come anticipato brevemente, per la storia dell’arte italiana l’Ottocento si apre con il Neoclassicismo, eredità del secolo precedente e simbolo dell’età napoleonica.

Con la restaurazione infatti ne spariscono le tracce, così noi per ora lo tralasciamo e andiamo a parlare dei veri movimenti tutti ottocentesci: cercando di schematizzare al massimo, queste sono le principali correnti artistiche che caratterizzano il nostro XIX secolo e di cui trovate articoli che ne parlano nel dettaglio:

francesco hayez, malinconia, 1840-42 part
Francesco Hayez, Malinconia, 1840-42, particolare.
giovanni fattori, artiglieria sul lungarno, 1890
Giovanni Fattori, Artiglieria sul Lungarno, 1890
Giovanni Segantini, Il castigo delle lussuriose, 1891
Giovanni Segantini, Il castigo delle lussuriose, 1891

Con questo tentativo di schematizzazione, sempre difficile e un po’ limitato quando si parla d’arte, chiudo questa prima puntata dedicata alla storia dell’arte italiana dell’Ottocento, invitandovi da queste parti la settimana prossima, in cui inizieremo a parlare del Romanticismo storico e di Francesco Hayez, per andare un po’ oltre al suo celeberrimo Bacio.