E in fondo a ognuno di questi occhi abitavo io, ossia abitava un altro me, una delle immagini di me, e s’incontrava con l’immagine di lei, nell’ultramondo che s’apre attraversando la sfera semiliquida delle iridi, il buio delle pupille, il palazzo di specchi delle retine, nel vero nostro elemento che si estende senza rive né confini.
da La spirale, Italo Calvino