In attesa della IV tappa del mio personale Grand Tour (per chi non sapesse di cosa sto parlando, ecco l’articolo da cui iniziare per rimediare: Perché scegliere di viaggiare in Europa?), oggi mi perdo ancora dietro le orme di quella fantastica scuola che è stata il Bauhaus (di nuovo, per chi si fosse perso l’articolo, ecco il link: Geometria, semplicità e purezza: i pilastri di una nuova modernità).
Così, oggi vi elencherò i tre posti dove assolutamente bisogna andare se si vuole conoscere davvero questo fenomeno unico e incredibile.
1. Dessau: la scuola progettata da Gropius

Forse, tra le tre mete che ho in mente, questa è quella più nota, oltre ad essere quella di cui ho già parlato più diffusamente. In ogni caso, non posso fare altro che partire da qui.
La scuola di Dessau, progettata da Walter Gropius (teorico dell’architettura e preside), rispecchia in pieno tutte le idee che venivano insegnate e studiate, diventano una sorta di manifesto del Movimento Moderno.
Gli spazi sono disegnati unicamente in funzione alla destinazione d’uso prevista, differenziandosi quindi anche esteticamente tra mensa, servizi, aule e laboratori.
Non voglio annoiarvi con una minuziosa descrizione ma, se siete interessati, questo è il link per scoprire di più sulla scuola, sulla sua struttura e sulle materie studiate.
2. Dessau: le case dei maestri

Sempre a Dessau, gli insegnanti si sono dilettati nella progettazione delle loro stesse residenze. Si tratta di una serie di abitazioni bifamiliari dove convivevano, poco distanti dalla scuola e immersi nel verde anche dentro la cittadina.
Posso garantire che questa deviazione di pochi minuti merita la visita, perché vedere questo piccolo quartiere è come immergersi in un ambiente diverso, fermo nel tempo a quegli anni in cui il nazismo non aveva ancora invaso il mondo.
Oltre a questo, immaginare Vassily Kandinsky e Paul Klee che convivevano in una di queste casette è abbastanza divertente! 🙂
3. Berlino: il Bauhaus Archiv

L’ultima tappa alla ricerca del Bauhaus conduce invece a Berlino e, più precisamente, in un edificio progettato (di nuovo!) da Walter Gropius, questa volta negli anni Sessanta: l’archivio della scuola che oggi espone anche una serie di cose piuttosto interessanti.
La collezione permanente è composta dai progetti, dai disegni e dagli oggetti di design progettati dagli allievi, esito dei corsi tenuti dai maestri d’eccezione. Oltre a questo, mi è piaciuto moltissimo vedere le fotografie scattate a Dessau, insieme ai biglietti che si scambiavano ragazzi e professori, segno del rapporto di confidenza e rispetto che vigeva.
Esiste poi una sezione dedicata al destino di coloro che hanno studiato e insegnato a Dessau. In America hanno avuto tutti un destino migliore, ottenendo prestigiose cattedre universitarie e rifondando un nuovo Bauhaus nel 1937, che presto prende il nome di Institute of Design, istituzione attiva ancora oggi.
In conclusione, vi dirò che l’arrivo a Berlino non è assolutamente casuale. Volete scoprire perché? Allora non vi resta che pazientare fino al prossimo articolo, la IV tappa del Grand Tour 2015!