Una poesia sulla gratitudine per la vita: ‘Augurio’ di Mario Luzi

Telemaco Signorini, Sobborgo di Porta Adriana a Ravenna, 1875

Oggi vorrei condividere con voi una poesia che trovo molto bella, mi ci ha fatto pensare la primavera che prosegue imperterrita anche se noi stiamo fermi – o forse no, perché in realtà andiamo avanti anche noi, ognuno a modo suo, come la donna protagonista di questi versi.

Di fondo si tratta di una poesia sulla gratitudine. Non so se sia fuori luogo parlare di gratitudine e di poesie sulla gratitudine in tempi come questi – per me è facile essere ottimista perché in fondo la mia vita non è stata sconvolta così tanto, ma mi rendo conto che qualcuno deve stare vivendo in un incubo – però spero che possiate apprezzare la lettura, qualsiasi sia la vostra situazione in questo momento.

Mario Luzi, Augurio

 

 

Camera dopo camera la donna
inseguita dalla mattina canta,
quanto dura la lena
strofina i pavimenti,
spande cera. Si leva, canto tumido
di nuova maritata
che genera e governa,
e interrotto da colpi
di spazzole, di panni
penetra tutto l’alveare, introna
l’aria già di primavera.

 

Ora che tutt’intorno, a ogni balcone,
la donna compie riti
di fecondità e di morte,
versa acqua nei vasi, immerge fiori,
ravvia le lunghe foglie, schianta i seccumi, libera i buttoni,
per il meglio della pioggia,
per il più caldo del sole,
o miei giovani e forti,
miei vecchi un po’ svaniti,
dico, prego: sia grazia essere qui,
grazia anche l’implorare a mani giunte,
stare a labbra serrate, ad occhi bassi
come chi aspetta la sentenza.
Sia grazia essere qui,
nel giusto della vita,
nell’opera del mondo. Sia così.

C’è qualcosa di sacro nei gesti quotidiani della donna che rassetta la casa, con una forza non così diversa da quella della primavera, per cui sta preparando le sue piante. La vita è anche questo, la gratitudine per ogni giorno, il valore che hanno i gesti quotidiani non tanto in sé, quanto perché sono parte di un rituale: mantenere ciò che abbiamo, preparare le piante alla vita che ritorna, preparare noi alla vita che non smette mai di procedere.