Reduci da un evento mondano nella Svizzera francese, ultimamente abbiamo avuto l’occasione di tornare a Losanna dopo qualche anno e di scoprire una mostra che ha cambiato il nostro modo di vedere il lago Lemano (anche detto lago di Ginevra). Ed il merito è di Ferdinand Hodler, ci credete? Così, per la rubrica Luoghi con l’anima, ecco che è saltato fuori un nuovo post.
Oggi parliamo dell’artista che ha saputo meglio rappresentare un territorio particolare come quello della Svizzera, caratterizzato da laghi, alte montagne e verdi pascoli. Il 2018 è stato il centenario della sua morte e molte città elvetiche gli hanno reso omaggio con mostre a lui dedicate.
Noi siamo riuscite ad andare a quella di Pully, un graziosissimo paesino nelle immediate vicinanze di Losanna, con un centro storico ben conservato e un’incantevole vista sul lago (proprio per questo meta di numerosi soggiorni dello stesso Ferdinand Hodler).
L’esposizione era bellissima e ben curata, con tanti quadri provenienti da collezioni private e quindi difficili da vedere altrimenti. Purtroppo c’era il divieto assoluto di scattare foto e noi, in quanto italiane, siamo state sorvegliate a vista tutto il tempo da una banda di giovanissimi ma zelanti guardiani. Quindi per questo post ci dovremo accontentare di immagini trovate altrove, che però riescono a raccontare qualcosa in più sui laghi della Svizzera, già facilmente apprezzabili da parte dei visitatori.
Prima di proseguire, vi lasciamo però qualche cenno biografico su Hodler.
Chi era Ferdinand Hodler (1853-1918)?

Nato e cresciuto a Berna, Ferdinand Hodler si trasferisce a Ginevra nel 1871 e inizia a studiare pittura, rimanendo colpito dall’impressionismo.
Lavora come artista e inizia sin da giovane a tenere mostre personali in Svizzera, adoperando inizialmente un lessico puramente realista.
Amante sia dei paesaggi sia dei ritratti, negli anni viene influenzato dal Simbolismo e dall’Art Nouveau e forse non tutti sanno che è stato un membro sia della Secessione viennese (nel 1900) sia di quella di Monaco (nel 1904). Stiamo dunque parlando di un artista che, seppure passato alla storia per le rappresentazioni dei paesaggi della Svizzera e delle scene di vita quotidiana alpina, è aggiornato e partecipe di quei cambiamenti che all’inizio del Novecento rivoluzionano la storia dell’arte.
Dopo quella che potremmo definire una classica fase fin de siécle, Ferdinand Hodler sperimenta il colore e rinforza, anche nei paesaggi, la sua attenzione per la geometria, avvicinandosi all’Espressionismo. Le montagne e i laghi della Svizzera continuano ad essere una sua grande fonte di ispirazione e lo accompagnano nel corso della sua intera esistenza, diventando un perfetto mezzo per analizzare la sua ricerca artistica.
Appartengono a quest’ultimo periodo della sua vita i paesaggi che noi preferiamo, in cui le montagne sono ridotte a sagome aguzze e limpide e le cromie sono sgargianti e allo stesso tempo essenziali ed oniriche.
Hodler muore nel maggio del 1918 a Ginevra, ultima città in cui ha vissuto. Dalla finestra del suo appartamento si potevano vedere il lago con il Monte Bianco sullo sfondo: si tratta del soggetto di molte delle sue ultime opere.
Ferdinand Hodler e i laghi svizzeri
Come racconta il catalogo della mostra di Pully, i laghi sono uno dei temi più ricorrenti nei paesaggi di Hodler: compongono infatti il 35% della sua produzione. Tra questi, il lago Lemano è al primo posto, comparendo il 52,6% delle volte, mentre il lago di Thun è al secondo, con il 34,1% di presenze delle opere di Hodler.
Senza perderci ulteriormente in chiacchiere (e in numeri), è arrivato il momento di goderci un po’ dei quadri che abbiamo tanto decantato.
Il lago Lemano
Il lago di Thun
Dopo i quadri… le foto del lago Lemano!
Bisogna ammettere che Ferdinand Hodler, da vero conoscitore e amante del territorio svizzero, ha saputo rappresentarlo in una maniera davvero unica ed eccezionale, trasmettendo all’osservatore la magia che solo le montagne possiedono e descrivendo quella che senza dubbio potremmo definire l’anima della Svizzera.
Anche se come reporter non ci sentiamo all’altezza, abbiamo voluto condividere con voi le fotografie scattate al lago Lemano in questi ultimi giorni, nel pieno dell’influenza della mostra di Hodler. Tenete conto che siamo salite sulla torre della cattedrale di Losanna soltanto per vedere meglio il lago e le montagne che vi si specchiano, cercando di riconoscere le forme che abbiamo scoperto nei quadri!
Per chiudere, vi lasciamo anche qualche fotografia della giornata trascorsa a Losanna, città dalle molte meraviglie, e a Pully.