Navigando su internet è facilissimo trovare informazioni molto utili e guide turistiche di ogni tipo e oggi chi si prepara per un viaggio ha fin troppa scelta. Perché quindi aggiungerci anche noi a questa folta schiera?
Come qualcuno di voi forse si ricorderà, fino a qualche tempo fa ogni tanto ci concedevamo, da appassionate viaggiatrici, qualche articolo su questo tema, così in questa bella primavera in cui siamo già pronte a sfogliare le guide, abbiamo deciso di riprendere in mano la sezione viaggio. L’intento però è di parlarne come piace a noi, ovvero 100% inutile a livello pratico e logistico, ma 100% interessante – speriamo 😉 – per chi ama l’arte, la poesia e la cultura in generale.
Non vi proporremo i dieci monumenti più famosi da vedere a Parigi o i cinque ristoranti migliori di Berlino, ma piuttosto ci piacerebbe condividere con voi quello che ha reso speciali i luoghi che abbiamo visitato e scoperto: in poche parole la loro anima. Ovviamente il taglio sarà personale e assolutamente opinabile e potete aspettarvi di leggere di arte, architettura, esplorazione e ogni tanto anche qualche inevitabile storia di vita vissuta 🙂
Per concludere in tema, vi proponiamo una poesia di Montale che affronta il tema del viaggio con il suo consueto taglio malinconico-pessimista, ma lasciando uno spiraglio di speranza. Noi ovviamente siamo molto più di buon umore pensando alle partenze, ma la poesia è bella.
Eugenio Montale, Prima del viaggio
Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni ( di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano
le guide Hachette e quelle dei musei,
si scambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio s’informa
qualche amico o parente, si controllano
valige e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
——————————————prima
del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è O.K. e tutto
è per il meglio e inutile.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
———————————E ora che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
ch’è una stoltezza dirselo.
