John Constable ci porta indietro nel tempo, fino a Stonehenge

Se cercate un’opera paesaggistica non dovete per forza pensare a William Turner, perché in Inghilterra vi era anche un altro grande paesaggista, snobbato da molti fino all’inizio del ventesimo secolo, ma rivalutato così tanto che oggi è considerato uno dei più grandi esponenti della pittura naturalistica romantica. John Constable visse tra la fine del ‘700 e l’inizio del ‘800 e i suoi lavori sono oggi conservati nelle più grandi gallerie nazionali e nei musei d’arte fuori dal paese.

Ammirare un lavoro di Constable significa tornare indietro nel tempo, immergendosi in ambienti rurali, dove natura e campagna svolgono un ruolo da protagonista. Oggi però non tratteremo i dipinti con le diecimila diverse vedute e angolazioni della cattedrale di Salisbury e neanche i vari carri di fieno. C’è un’opera d’arte che, tra le tante conservate al Victoria & Museum di Londra, colpisce per colori, disegno, linee e impatto generale. E soprattutto ci porta indietro nel tempo. Perché? Il dipinto si chiama Stonehenge e questi sono i suoi segreti.

© Victoria and Albert Museum

Stonehenge

Custodito al V&A di Londra (Cromwell Road, South Kensington), si tratta di un acquerello prodotto dall’artista nel 1835, due anni prima della sua morte. Arrivato al tramonto della sua esistenza, il dipinto rimarca tramite i suoi colori quello che poteva essere l’umore del pittore, i cui ultimi anni furono funestati dalla morte dell’amata moglie e del caro amico John Fisher. Si tratta di un’immagine malinconica, dalle linee decise ma pure, come il posto che vi è immortalato.

Il contrasto di colori tra il cielo nebuloso, la pietra dei monoliti e il terreno produce uno stacco cromatico netto ma molto gradevole, il quale allo stesso tempo emana armonia e un velo di tristezza. Come si può vedere dal dipinto, i monoliti di Stonehenge non sono disposti come lo sono oggigiorno (Le pietre vennero riallineate dopo i lavori di inizio ‘900), ma mostrano una chiara istantanea di come appariva il sito all’inizio dell’800.

© Victoria and Albert Museum

A proposito dell’artista e del V&A

John Constable (1776 – 1837) è considerato uno dei più grandi paesaggisti di sempre. Le sue opere più note riguardano Dedham Vale, zona rurale inglese nelle vicinanze di East Bergholt, suo paese natio nel Suffolk. La sua vita professionale conobbe fortune alterne. Il naturalismo, molto in voga nell’800, era il centro nevralgico della sua arte, apprezzata pienamente solo anni dopo la sua morte.

Il Victoria & Albert Museum di Londra è uno dei musei più affascinanti della metropoli britannica. Al suo interno arte classica e pittorica si fondono con reperti storici, musica e abbigliamento e tessile. Si tratta di un museo polivalente e dalle mille sfaccettatura, che trasportano il visitatore attraverso le sale con gli arazzi di Raffaello, i dipinti di Constable, le statue di Canova, le armature e le katane dei samurai e le mostre temporanee su artisti affermati come i Pink Floyd. L’ingresso è gratuito tranne che per le mostre stagionali.