Il Colosseo Perduto: un anfiteatro romano a Spoleto

L’Umbria è stata una delle prime zone italiane a essere colonizzata dai romani. La zona sud della regione offre spettacolari vestigia che da oltre duemila anni restano come testimonianza dell’antico splendore marmoreo (anche se parliamo di travertino!) e dell’abilità architettonica romana. Strade, archi, teatri; basta pensare a Otricoli o Carsulae.

Anche Spoleto offre una selezione di incredibili meraviglie. La città, attraversata dall’antica via consolare Flaminia, mette in bella mostra il suggestivo teatro romano, l’Arco celebrativo di Druso, la casa romana appartenente alla madre dell’imperatore Vespasiano, la base del Ponte delle Torri, uno degli acquedotti antichi più altri del mondo e resti di molti edifici, ponti sotto il livello stradale odierno e necropoli.

Sovrapposizione di oltre tre millenni di storia, la città stratifica costruzioni pre-romane come le mura ciclopiche, architettura longobarde, medievali, rinascimentali e barocche. Ma c’è una zona delimitata dalle mura che rappresenta una curiosa particolarità: il Complesso Monumentale dell’Anfiteatro.

IL COLOSSEO PERDUTO

Il complesso sorge sui resti un antico e maestoso anfiteatro romano, in parte recuperato, in parte perduto, in parte interrato. Le dimensioni stimate raggiungono l’eccezionale metratura di 119×90 metri. Nel corso dei secoli l’anfiteatro è stato inglobato e poi celato da altre costruzioni, come tre chiostri, due monasteri con le annesse chiese, giardini, cortili e, infine, in epoca più recente una caserma. Usato fin dopo la dominazione longobarda, il l’anfiteatro per perso dopo secoli la sua funzione, per venire prima smembrato per la costruzione del castello di Spoleto (Rocca Albornoziana), poi celato, ormai parte di altre costruzioni.

IL COMPLESSO OGGI

Nel corso degli anni il complesso ha subito gravi danni, ma sono stati fatti dei lavori di recupero, sterramento e restauro. Porzioni della vasta area sono state messe in sicurezza, ma la vastità dei lavori e i relativi costi non hanno ancora permesso il recupero del complesso, che oggi non è visitabile, se non tramite selezionate giornate. Lo splendore dei chiostri, la reverenza degli archi dell’anfiteatro, le chiese, i monasteri, i giardini e i cortili interni ne fanno un unicum dal valore storico, artistico, architettonico e archeologico di invidiabile fattura, testimonianza di come la vita in città fiorisse fin dall’antichità.

Per chi volesse saperne di più, ecco il link ad un post a tema: https://www.myspoleto.it/citta/monumenti/Anfiteatro-Romano.html

Foto di Lorenzo Ciotti per gentile concessione di Claudia Cencini della rivista Spoleto’s