Pensando ai ritratti realizzati nel periodo del Romanticismo, anche a voi vengono in mente volti dallo sguardo fiero con i capelli spettinati?
Pur essendo conosciuto e ricordato soprattutto per l’innovativa e rivoluzionaria maniera di rappresentare la natura, questo straordinario movimento artistico si rivela interessante anche nei ritratti, perché riflette una concezione dell’uomo mai vista prima.
Se ci pensate, l’eroe romantico non si fa mai rappresentare all’interno dei ricchi saloni che hanno caratterizzato tutta la precedente età barocca ma piuttosto, per la prima volta nella storia moderna, all’esterno, e per di più nel bel mezzo dello scatenarsi degli agenti atmosferici. Si tratta di un uomo solitario e impavido, che fronteggia e ammira l’immensità della natura selvaggia di fronte a sé.
In queste giornate dedicate al tema dell’autoritratto d’autore, se vogliamo dare un volto e questo eroe ideale (che nella mia mente veste sempre i panni del Viandante sul mare di nebbia) non possiamo che dedicarci alla scoperta degli autoritratti di un grande esponente del movimento, il tedesco Caspar David Friedrich. Se qualcuno è interessato, di seguito trovate una sua breve biografia, altrimenti vi consiglio di saltare un paragrafo e scoprire gli autoritratti.
Chi era Caspar David Friedrich (1774-1840)?
Caspar David Friedrich nasce in Germania a Greifswald, una cittadina affacciata sul Baltico. La sua infanzia è segnata da alcuni lutti familiari: la madre muore quando lui ha sei anni, perde altre due sorelle negli anni successivi e, infine, assiste alla morte del fratello mentre pattinano sul ghiaccio, sprofondato in seguito alla rottura di una lastra che li sorreggeva.
Inizia a dipingere nel 1790 presso il maestro Johann Gottfried Quistorp, un artista che lo introduce alla rappresentazione della natura dal vero. In questi anni si interessa anche ai soggetti religiosi e alla letteratura, grazie alla conoscenza di teologi e letterati. Questo suo legame al cristianesimo è un tratto che lo accompagna negli anni e che per certi versi influenza la sua pittura.
Trasferitosi a Dresda dal 1798, nel 1818 si sposa e arriva ad avere tre figli. La serenità di questo periodo si manifesta nelle opere, che conoscono una maggiore leggerezza e tinte più luminose. Dopo una fase di fortuna critica che lo individua come massimo esponente del Romanticismo, a partire dagli anni Venti la sua fama inizia a declinare, anche a causa di una sorta di malattia mentale che lo rende paranoico e depresso.
Se questa breve dissertazione vi ha interessato, ecco il link all’esaustiva pagina di wikipedia dedicata a lui.
GLI AUTORITRATTI DI CASPAR DAVID FRIEDRICH
Come potrete immaginare, quelli di Caspar David Friedrich sono autoritratti davvero interessanti perché possiedono una caratteristica rara e bellissima: riescono a raccontarci molto del loro autore.
Autoritratto: 1800, 1810 e 1810-20
Ciò che colpisce in queste sue opere è innanzitutto la forza dello sguardo, non siete d’accordo con me? Se osserviamo le prime due, ci rendiamo conto che si tratta di “semplici” disegni, eseguiti da Friedrich all’età di ventisei e trentasei anni. Nonostante l’assenza di colori, trovo che sia facilissimo immaginare quelli che dovevano essere i suoi lineamenti.
Il terzo quadro che vediamo è invece un dipinto ad olio, caratterizzato dalla presenza di uno sfondo selvatico e marino, dominato dalle nubi e dall’orizzonte più chiaro.
Sul veliero, 1818-19

Anche se non è un vero e proprio autoritratto, devo dirvi che questo è il mio preferito tra i quadri di oggi, ed è una delle ragioni per cui ho voluto parlare proprio di Caspar David Friedrich.
Si tratta di una delle opere più felici e spensierate mai dipinte da questo artista, ed è stato infatti realizzato in un momento particolare, quello appena successivo al matrimonio con Caroline Bommer e al loro viaggio di nozze, che è la fonte di ispirazione.
Ogni coppia può immedesimarsi in questi due giovani che si tengono per mano fronteggiando qualcosa che forse non conoscono, con le aspettative e i timori che tutti abbiamo provato. Allo stesso tempo, questa coppia può essere intesa come la versione ideale e forse romanzata di Friedrich e di sua moglie, senza curarsi particolarmente dell’aspetto esteriore ma cercando di riportare sulla tela qualcosa del loro animo e delle sensazioni di un momento unico e fuggevole.
Un autoritratto intimo e per certi versi immaginato quindi, a degna conclusione di questo post dedicato agli esiti romantici di questo genere artistico. Vi lascio infatti con un dettaglio di quest’opera bellissima, sperando che piaccia molto anche a voi.