‘Le nostre tigri bevono latte’: Wisława Szymborska e gli amori finiti

Se siete nauseati dalle frasi smielate che in questi giorni spuntano un po’ ovunque, vi proponiamo una poesia in controtendenza sugli amori finiti.

Come diceva la protagonista di una serie TV da noi molto amata, le canzoni sono per le persone allegre e le poesie per quelle tristi, perciò quale migliore ricorrenza di San Valentino per ricordare gli amori passati con una bella poesia triste? 😉

Per tutte le persone felici abbiamo un articolo di scorta (lo trovate qui), per gli altri ecco a voi una delle poesie più belle, almeno secondo me, di Wisława Szymborska.

Wisława Szymborska – Un incontro inatteso

 

 

 

Siamo molto cortesi l’uno con l’altro,
diciamo che è bello incontrarsi dopo anni.

 

Le nostre tigri bevono latte.
I nostri sparvieri vanno a piedi.
I nostri squali affogano nell’acqua.
I nostri lupi sbadigliano a gabbia aperta.

 

Le nostre vipere si sono scrollate di dosso i lampi,
le scimmie gli slanci, i pavoni le penne.
I pipistrelli già da tanto sono volati via dai nostri capelli.

 

Ci fermiamo a metà frase,
senza scampo sorridenti.
La nostra gente
non sa parlarsi.

A me piace tantissimo come ha descritto il modo in cui si è trasformato il rapporto tra due persone che si sono amate e che adesso non si amano più, non si conoscono più, si incontrano per caso dopo anni e tutto l’universo e i sentimenti che c’erano tra loro sono ridotti ad un triste circo di belve ammansite – niente più tempeste, graffi né movimento: resta solo l’impossibilità di comunicare oltre un banale saluto e un sorriso.

Edward Hopper, il Bistrot
Edward Hopper, Il Bistrot