Aspettando New York

Uno dei primi grattacieli a Chicago, progettato da Louis Sullivan, la Robie House di F. L. Wright e un qualche imprecisato punto della Pennsylvania.
Aggiornamenti dall’altro lato dell’oceano.

Miei cari amici, per prima cosa vi devo dire che non mi sono dimenticata del blog, soltanto questo viaggio che sto vivendo sta assorbendo tutte le mie energie. Vi devo confessare che sono felicissima: ho pianificato per quasi un anno queste tappe e allo stesso tempo ho realizzato un po’ dei miei sogni d’infanzia (come mettere piede in Canada, anche se solo per un’ora, oppure vedere con i miei occhi i grandi laghi).

Ormai la mia dolce metà ed io siamo arrivati oltre la metà e davvero non ci possiamo lamentare, visto che persino le minacce di uragano finalmente si stanno placando.

Tra un paio di giorni raggiungeremo quella che sarà la tappa finale: New York, la leggendaria Grande Mela. Sapete che tra tutto è quello che mi preoccupa di più?

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Uno dei primi grattacieli a Chicago, progettato da Louis Sullivan, la Robie House di F. L. Wright e un qualche imprecisato punto della Pennsylvania.

Abbiamo iniziato il nostro lungo giro da Chicago e personalmente vi dirò che me ne sono un po’ innamorata, con la sua spontanea aria da dura e la natura così poco turistica, nonostante sia una specie di mecca per gli amanti dell’architettura. Abbiamo esplorato i tesori di Frank Lloyd Wright e apprezzato l’evoluzione dei grattacieli, che è proprio qui che sono nati.

Dopo la Windy City, abbiamo conosciuto i vasti spazi pianeggianti e ondulati dell’Ohio, della Pennsylvania e dello Stato di New York, scoprendo una grande tranquillità e un altro volto della mitica America.

Adesso temo che lo scontro con la vivacissima e caotica New York City possa non soddisfare a pieno le mie rosee aspettative; sono un po’ pazza vero? Una parte di me teme che Manhattan ormai abbia venduto la sua anima ai turisti e che ormai nel mio cuore non ci sia posto per tutti. In realtà credo e spero di sbagliarmi, ma nel frattempo sapete cos’è che mi consola e che rimane come punto fermo nella mia insaziabile curiosità? Vi svelo la risposta: quello che mi tranquillizza e mi fa morire dall’impazienza è più di tutto la presenza di ben 5 musei che non vedo l’ora di vedere, 5 paradisi che sono certa mi faranno commuovere.

E allora avanti tutta, senza pregiudizi o problemi inesistenti.

Voi invece come state? Spero che per tutto settembre sia un mese bellissimo 🙂