Un fattore come la terra d’origine può essere determinante per la produzione e per la ricerca di un artista?
Se frequentate questo blog, probabilmente saprete che per me la risposta è sì e che ogni tanto mi piace spaziare oltre i soliti confini geografici, per scoprire artisti magari poco noti in Italia ma comunque interessanti e meritevoli.
Sperando di proporvi qualcosa di originale, oggi, in tema di Paesi Baltici, vi invito a seguirmi in Estonia e per la precisione nel mondo descritto dai bei quadri di Konrad Mägi (1878-1925), un artista decisamente talentuoso e meritevole, almeno a mio avviso, di essere conosciuto.
L’ho scoperto per caso nel Kumu Art Museum di Tallinn e ho raccolto un po’ delle sue opere da mostrare, ma per prima cosa inizierei con una breve biografia, tanto per inquadrare il personaggio.
Chi è Konrad Magi?
Nato e cresciuto a Tartu (la seconda città dell’Estonia), nel 1903 scappa a San Pietroburgo alla ricerca di fortuna e soprattutto di un ambiente più vivace per un artista affamato. Nel 1906 infatti è lui stesso a scrivere: Prima o poi bisogna andare a vedere il mondo, anche a costo della vita, perché non fa differenza come uno muore e dove muore.
Nel 1907 si trasferisce in Francia, dove rimane deluso per l’eccessivo costo della vita per un povero artista, così si sposta in Norvegia nel 1908, dove soggiorna due anni.
Nel 1910 finalmente raggiunge la notorietà in patria: a Tartu viene organizzata una sua mostra nell’ambito del movimento culturale Giovane Estonia, che si rivela un successo anche dal punto di vista commerciale. Questa nuova sicurezza economica gli permette di tornare a Parigi nel 1912 e di esporre al Salon des Indépendants.
A causa della scarsa salute di cui gode, torna in Estonia e va curarsi sul Mar Baltico, sull’isola di Saaremaa, che diventa uno dei suoi soggetti privilegiati. Si dedica infatti ai paesaggi che lo circondano, caratterizzati da boschi, scogliere, laghi e coste.
Nel 1921 visita invece l’Italia, che lo conquista per il clima e per le emergenze architettoniche e archeologiche. Negli anni seguenti la sua condizione di salute fisica e mentale peggiora, tanto che nel 1925 muore durante un ricovero in un sanatorio per malati di mente.
Anche il destino delle sue opere non gode di grande fortuna: vengono censurate prima dai Nazisti e poi dal regime sovietico, che permette che vengano riscoperte solo negli anni Settanta, durante il cosiddetto disgelo. Ancora oggi, risulta nota soltanto la metà dei suoi dipinti stimati, fattore che sicuramente penalizza in maniera irreparabile la sua memoria.
LE OPERE DI KONRAD MÄGI

Nonostante le vicissitudini delle sue opere, Konrad Mägi oggi viene considerato il più importante pittore della storia estone, con un linguaggio artistico che cambia negli anni e che abbraccia impressionismo, puntinismo, Art Nouveau ed espressionismo senza mai rinunciare ad una bella personalità. La caratteristica principale della sua ricerca è la volontà di seguire il percorso dell’anima, che si discosta da quello della ragione. Dipinge con sentimento perché ritiene che questo sia la lode e la rivolta dell’umanità.
Possiamo definirlo il primo modernista in Estonia e una figura importante per la cultura della sua epoca, rivolto ad un linguaggio nazionale dell’arte. Per capire il profondo legame con la sua terra, è importante conoscere alcuni dei suoi paesaggi, che trovate di seguito.
Paesaggi
Come sempre, io mi confermo una grande appassionata di paesaggi e di soggetti naturali, urbanizzati o meno. Quasi tutti i dipinti di questa galleria si possono rimirare al Kumu Art Museum di Tallinn e posso garantirvi che si tratta di opere che lasciano senza parole.
Proprio per questo, lascio che siano i quadri a raccontarsi, perché credo che ogni commento sia superfluo.
Spero che anche voi siate rimasti favorevolmente colpiti quanto me, anche se purtroppo riconosco che sarebbe meglio vedere queste opere direttamente in Estonia, con i paesaggi di questo Paese sotto gli occhi. Le opere d’arte immerse nel loro contesto sono qualcosa di favoloso, è un concetto che trovo sempre più vero ogni volta che viaggio da qualche parte, quindi consiglio a tutti di non dimenticare questo museo se passate da Tallinn!
Ritratti
Anche se in generale rimangono meno legati alla terra d’origine, devo dire che sono rimasta molto colpita anche dall’intensità dei ritratti di Konrad Mägi, che trovo abbiano qualcosa di particolare.
Le fisionomie possiedono qualcosa di esotico e affascinate, ma sono soprattutto le espressioni di queste figure ad affascinarmi, insieme all’abbondanza di dettagli.