Hilma af Klint: storia di una pioniera dell’Astrattismo che quasi nessuno conosce

Hilma af Klint, Pala d'altare, N. 1, Gruppo X, Pale d'altare, 1907 - particolare

Uno degli aspetti che amo dell’umanità è il fatto che in ogni momento della storia e in ogni angolo del pianeta per qualche coincidenza astrale possono nascere persone straordinarie, artisti (nel nostro caso) che hanno il dono di cogliere a pieno lo spirito del tempo in cui vivono e di saper compiere un salto in avanti.

Hilma af Klint, Senza titolo 5, senza data
Hilma af Klint, Senza titolo 5, senza data

In particolare, oggi parliamo di una donna svedese, Hilma af Klint, contemporanea di grandi maestri come Kandinsky, Malevich e Mondrian e pioniera, almeno quanto loro, di quella straordinaria corrente artistica che è stata l’Astrattismo. Perché allora questa pittrice è rimasta pressoché sconosciuta a tutti e non compare nei libri? Non si tratta di una questione di genere, quanto piuttosto di una volontà della stessa Hilma af Klint, che in vita ha sempre tenuto nascosta la sua produzione astrattista e ha voluto che venisse rivelata soltanto vent’anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1944.

Nel frattempo il tempo è trascorso e il mondo è cambiato, così le sue opere  negli anni Sessanta non hanno suscitato lo stupore e l’ammirazione che avrebbero meritato. Nel 1986 finalmente si è tenuta una sua grande mostra itinerante nel mondo e ora i suoi dipinti si possono ammirare a Stoccolma, nella Fondazione Hilma af Klimt, oppure al museo d’arte moderna, dove una stanza è dedicata a lei.

Ma di che tipo di dipinti stiamo parlando, e perché secondo me sono così interessanti? In questo post spero di darvi la risposta, ma prima, per poter capire meglio, ci serve qualche informazione biografica su questa artista.

Chi era Hilma af Klint (1862-1944)?

Hilma af Klint è stata una persona decisamente fuori dall’ordinario, specialmente dati i tempi che correvano. In primo luogo, appartiene a una delle prime generazioni di donne ammesse alla Royal Academy of Fine Arts di Stoccolma, dove ha studiato tra il 1882 e il 1887 e imparato principalmente il disegno, il ritratto e la pittura paesaggistica.

Hilma Af Klint, Autoritratto
Hilma Af Klint, Autoritratto

Si laurea con il massimo dei voti e, come borsa di studio, riceve uno studio a Stoccolma nell’Atelier Building, il fulcro della cultura svedese del periodo. Come accade a molti artisti e intellettuali degli albori del Novecento, anche Hilma af Klint subisce il fascino dello spiritismo e della teosofia, alla ricerca di qualcosa di più profondo.

Nel 1896, insieme ad altre quattro artiste, fonda il Friday group, anche detto Le cinque, un gruppo che si ritrova ogni settimana per incontri spirituali che prevedono preghiere, meditazione, studi sul Nuovo Testamento e sedute spiritiche. Si esercitano anche sul disegno automatico realizzato in condizioni di meditazione e ispirato da quelli che loro definiscono Gli alti, degli esseri spirituali con cui entrano in contatto.

Dopo dieci anni di esercizi spiritici Helma af Klint inizia uno dei suoi lavori maggiori, la serie Dipinti per il tempio, che la impegna dal 1906 al 1915.

Vive e lavora immersa in questo clima fino al 1908, quando si ritira per prendersi cura della madre malata fino al 1920, stabilendo nel 1917 un nuovo studio su un’isola del lago Mälaren, non lontano da Stoccolma.

Hilma af Klint non si sposa mai e cambia residenza più volte nella sua vita, fino alla morte che avviene nel 1944.

L’Astrattismo secondo Hilma af Klint

Come si può immaginare dagli interessi della sua vita, la ricerca artistica di Hilma af Klimt è fortemente influenzata dalla sua attitudine spirituale, che la conduce all’Astrattismo in una maniera che per certi versi somiglia moltissimo a quella di maestri come Kandinsky, Malevich, Mondrian o Kupka (anch’essi affascinati dal mondo spirituale e dalla teosofia), ma che mantiene una sua forte individualità.

Se prendiamo ad esempio la sua serie più importante, i Dipinti per il tempio, scopriamo che è composta da 193 dipinti, suddivisi in serie o sottogruppi, e che è pensata per decorare altari o luoghi sacri. Si tratta di quadri astratti che sono forse i primi del mondo occidentale del Novecento, ma che sono destinati a rimanere sconosciuti.

Non sappiamo se Hilma af Klint fosse a conoscenza delle ricerche dei suoi colleghi del continente o coinvolta in esse, ma sicuramente ha inventato un linguaggio molto simile, ispirato dagli spiriti e volto a spalancare le porte di una nuova dimensione oltre al visibile, più interiore ma altrettanto reale. Allo stesso tempo, pensava che queste sue opere dovessero rimanere segrete perché non considerava il pubblico pronto a vederle, e ha continuato parallelamente a dipingere in maniera figurativa, sullo stile di questo esempio che trovate di seguito.

Hilma Af Klint, Tarda estate, 1903
Hilma Af Klint, Tarda estate, 1903

In sintesi, Hilma af Klint ha conservato gelosamente le sue opere più innovative, immaginando di dipingere per il futuro e arrivando a raccoglierne circa 1300 al momento della sua morte. Un ragionamento strano e affascinante, che ci fa capire la sacralità che per lei rivestivano e che ce le deve far vedere con occhi nuovi e privi di preconcetti. Ed è con questo intento che vi lascio ancora una piccola galleria di suoi dipinti, per imparare a conoscerla meglio.

E se Hilma af Klint vi ha incuriosito, ecco il link alla fondazione dedicata a lei, così da vedere altri quadri e scoprire qualcosa in più.