Norimberga: dove sono le tracce della capitale simbolica del Terzo Reich di Hitler?

Esistono luoghi dotati di un’anima maledetta, territori che portano ferite enormi che soltanto il tempo può rimarginare.

Questo è il caso di Norimberga, città tedesca oggi vivace e curata che ha saputo letteralmente risorgere dalle sue ceneri. Stiamo parlando di uno dei centri storici più famosi e simbolici della Germania, nevralgico durante il sacro romano impero e poi strategicamente centrale rispetto all’estensione del Terzo Reich, negli anni dell’ascesa di Adolf Hitler. Per questa ragione il Fürer la considera la capitale simbolica del suo impero e la utilizza pesantemente per la sua propaganda, fatta di raduni e progetti megalomani.

Al termine della guerra, Norimberga è un cumulo di macerie e diventa teatro, proprio per la sua importanza nel regime, di quello che è conosciuto in tutto il mondo come il Processo di Norimberga, il processo ai criminali di guerra nazisti.

 

Si tratta quindi di una città simbolica e ferita, anche se oggi, passeggiando per il centro, è difficile notare qualcosa di tutta questa distruzione, grazie alle massicce operazioni di restauro che hanno attenuato per certi versi il ricordo del passato recente.

Eppure, le tracce dei sogni di gloria di Adolf Hitler sono ancora presenti, se si sa dove cercarle. Basta allontanarsi dal centro storico di un paio di chilomentri in direzione sud est per incappare in un’enorme area progettata e in parte realizzata su ordine di Hitler e Albert Speer, il suo architetto di regime.

L’area dei raduni di Norimberga

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L’area dei raduni di Norimberga, da una cartolina del 1937

L’area dei raduni di Norimberga è una zona rimasta incompiuta e nata per accogliere i raduni del partito nazionalsocialista, organizzati qui ogni anno dal 1933 al 1938 e consistenti in megalomani manifestazioni pubbliche propagandistiche, per dirlo in poche parole. 

Adolf Hitler e Albert Speer si divertono in questi anni a progettare strutture esagerate e espedienti scenografici, che diventano lo sfondo dei comizi e dei film propagandistici, come il Trionfo della volontà di Leni Riefenstahl, che ho persino visto a scuola ai tempi del liceo.

Si tratta quindi di un’area dal forte valore simbolico, ma da cosa era composta di preciso?

La Große Straße

Un primo elemento che racconta qualcosa della megalomania di Hitler è la Grande Strada, prevista per le parate: lunga 2 km e completata nella pavimentazione in granito per poco più di uno, è larga addirittura 40 metri, ci pensate? Date le sue dimensioni, durante la guerra è stata usata come pista d’atterraggio degli aerei.

Vederla oggi è un’esperienza surreale: ci si sente persi e minuscoli in questa immensa strada lastricata che non porta da nessuna parte.

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Il Campo Zeppelin

Un’opera completata è invece il Campo Zeppelin, immenso prato rettangolare cinto da tribune, senza dubbio la sede più famosa dei raduni. 

La tribuna d’onore (da cui parlava Hitler) è realizzata in uno stile tipicamente di regime, che riprende il dorico e si ispira all’altare di Pergamo (Turchia), conservato a Berlino. Si tratta però di un ingrandimento in scala che fa perdere tutta l’armonia dell’originale, in favore di un’ostentata monumentalità, che sembra schiacciare l’individuo.

L’uso del classicismo fuori scala è una caratteristica dei regimi totalitari: scommetto cha anche a voi vengono in mente alcune architetture fasciste italiane oppure comuniste russe.

 


Il Palazzo dei Congressi

È bene sapere che l’area dei raduni di Norimberga non è un ritrovo per i nostalgici del nazismo o un posto da visitare per gli amanti del macabro, perché oltre alle strutture semiabbandonate di cui ho accennato c’è anche il Palazzo dei Congressi (Kongresshalle), che oggi ospita il Centro di documentazione dell’area raduni del Partito Nazionalsocialista, un museo moderno, interattivo e interessantissimo che racconta la storia di questo luogo e in generale di Norimberga, approfondendo anche il famoso processo. 

L’aspetto esterno è quello di un enorme Colosseo stilizzato, perfettamente in linea con quanto abbiamo detto finora dell’architettura nazista, mentre l’interno è visitabile ed è stato completato dopo la guerra.

 


Altre strutture dell’area dei raduni

Passeggiando in quest’area, oggi verdeggiante e poco frequentata, si possono vedere anche altre strutture, terminate e non, che servono a capire la folle visione che Hitler aveva di questo luogo.

Ad esempio, si possono trovare le fondamenta di quello che sarebbe dovuto diventare lo Stadio dei Germani, lo stadio più grande del mondo per Norimberga, la capitale mondiale della Germania vincitrice della guerra e dunque padrona dell’intero globo terrestre. La forma doveva essere quella di un ferro di cavallo, ispirato alla tradizione ateniese e pensato per quattrocentomila posti a sedere. Oggi, le fondazioni sono allagate e ospitano un lago.

Un secondo stadio invece ha avuto maggiore fortuna: lo Stadio della Gioventù Hitleriana, già esistente nel 1928, è stato ristrutturato più volte sino al 2006, quando è stato usato anche per i Mondiali di calcio in Germania.

Se volete scoprire qualcosa sugli altri edifici che compongono questa gigantesca area per raduni, ecco il link alla pagina di wikipedia in inglese, che ho trovato piuttosto esaustiva.


Con tutte queste immagini non vorrei però darvi l’idea di Norimberga come di una città grigia, perché, come anticipato all’inizio del post, oggi è un luogo vivace e moderno, con un centro storico ben restaurato e assolutamente godibile.

Per testimoniare quanto dico e per concludere con un po’ di leggerezza, ecco a voi qualche fotografia scattata da me nel corso del mio soggiorno norimberghese, ormai qualche anno fa.

 

 

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