Astrattismo: caratteristiche di un’avanguardia che ha cambiato la storia dell’arte

Riuscite ad immaginare un nuovo mondo fatto di colori più puri e forme più essenziali, movimentate al ritmo di una perfetta armonia musicale?

Non sto dando i numeri, ma piuttosto cerco di definire l’Astrattismo, un’avanguardia artistica che negli anni Dieci nel Novecento imperversa in Europa e porta a compimento quel percorso di allontanamento dalla rappresentazione figurativa e oggettiva che caratterizza la pittura del secondo Ottocento.

Imperversa, ho detto, perché bisogna sempre tenere conto del fatto che l’Astrattismo non è il frutto di un solo pensiero che poi si espande gradualmente ma, al contrario, è l’esito formale comune di ricerche isolate tra loro, condotte in diverse aree del vecchio continente. Questo fattore è decisamente interessante, perché ci dimostra che effettivamente i tempi sono maturi e che questo movimento può essere inteso come una felice conseguenza di varie cause, che ora esamineremo.


LE PREMESSE DELL’ASTRATTISMO

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Vassily Kandinsky, Dipinto con troika, 1911

Non dobbiamo mai dimenticare una grande verità: l’arte è la testimonianza diretta del mondo in cui è immersa, in questo caso di una società che accelera vertiginosamente, avvicinandosi al punto di rottura che sarà nel 1914 la prima guerra mondiale.

Ci troviamo al culmine di un periodo di fervore culturale e di interesse nei vari ambiti delle scienze (psicologia, filosofia, matematica e musica, per citarne alcune), accompagnato da un aumento del benessere del cosiddetto ceto medio, che ha finalmente il tempo di studiare e di originare grandi artisti innovativi.

A livello artistico, è dall’invenzione della macchina fotografica che molti pittori si dilettano in ricerche che si allontanano dal realismo. Mi vengono in mente Cézanne con la sua geometrizzazione della natura, Munch, re dell’esternazione dei sentimenti (di cui ho parlato qui), e i Simbolisti, intenti a trovare nuovi significati, tanto per fare alcuni esempi.

Siamo quindi in un momento cruciale e, nel clima delle politiche di potenza europee, forse gli artisti e gli intellettuali sono piuttosto stufi e delusi del clima in cui vivono, tanto da inventare un nuovo mondo immaginario.


LE CARATTERISTICHE DELL’ASTRATTISMO

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Dagli alberi all’astrattismo, collage di quadri di Mondrian

Se ci si pensa, l’arrivo all’astrattismo è un passaggio graduale se si considera il percorso individuale dei grandi artisti di questi anni, come Paul Klee, Vassilij Kandinsky, Kasimir Malevich o Piet Mondrian, anche se, come abbiamo detto, allo stesso tempo è improvviso, considerando che avviene per quasi tutti in contemporanea.

Una delle sue prime caratteristiche può quindi essere questa sua manifestazione come punto di arrivo di una ricerca, che parte sempre da sofisticati e brillanti studi teorici, diversi ma simili nelle varie aree geografiche. 

L’astrattismo è pura sperimentazione, che ci mette ancora una volta di fronte agli esiti che l’arte può raggiungere quando è accompagnata dalla libertà e dall’innovazione, parole che purtroppo non piacciono molto ai regimi totalitari.

Ciò significa che questo movimento è destinato ad avere vita breve (anche se l’influenza sarà lunga): alla fine degli anni Venti, viene bollato come arte degenerata e i maggiori esponenti abbandonano d’Europa per preservare la loro libertà. La migliore arte contemporanea entro il 1940 salpa verso gli Stati Uniti d’America, dove verrà accolta a braccia aperte, mentre nel vecchio continente non rimane che una cupa aria di guerra.

Dopo questa introduzione teorica, è giunta l’ora di scendere nei dettagli e rinfrescarci la memoria con i grandi nomi dell’astrattismo.


GLI ESPONENTI PRINCIPALI

Vassily Kandinsky

Kandinsky - Jaune Rouge Bleu
Vassily Kandinsky, Giallo, rosso e blu, 1925

Parlando di astrattismo, sicuramente Vassily Kandinsky è il primo nome che viene in mente a tutti, per il fatto che tra gli artisti di questo periodo è quello che ha maggiormente cambiato il corso della storia dell’arte. Con spontaneità, senza ricerche geometriche e ossessive in stile Mondrian e senza i simboli oscuri di Schiele e Munch, riesce a parlarci delle fiabe della tradizione russa che gli appartengono, sino ad arrivare alle composizioni più astratte e libere che si possano immaginare.

Il suo percorso espressivo è stupendo ma non è sufficiente: Vassily Kandinsky è un grande teorico di questo movimento, tra i fondatori della rivista Der Blaue Reiter (fondamentale nel passaggio da espressionismo a arte informale), e soprattutto è uno degli insegnanti della prestigiosa e avanguardista scuola del Bauhaus, avendo così l’occasione di plasmare le nuove generazioni.

Dal momento che Kandinsky si merita ben più di qualche frase, se vi interessa approfondire vi lascio il link ad un post a tema: Vassily Kandinsky: opere e pensiero di un maestro dell’Astrattismo.


Paul Klee

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Paul Klee, Scorcio di paesaggio, 1926

Paul Klee, svizzero d’origine, è un altro membro del Blaue Reiter e un artista fantasioso e sempre interessante. Per capire la sua concezione dell’arte, bisogna tenere in mente questa frase, scritta da lui:

L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.

Da qui all’astrattismo il passo è breve: Klee si svincola dal concetto di pittura come riproduzione meccanica di ciò che si ha di fronte, aprendo le porte ai sogni e alle emozioni. Se volete scoprire qualcosa in più su di lui, vi invito e leggere questo post: Quando l’arte diventa ricerca dell’origine comune del mondo: alla scoperta dell’essenziale insieme a Paul Klee.


Kazimir Malevič

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Kazimir Malevič, Composizione astratta, 1915

Ed eccoci a parlare di Malevič, pittore ucraino e pioniere dell’astrattismo geometrico, in una deriva che fonda e che prende il nome di Suprematismo, che lui stesso definisce così:

Per suprematismo intendo la supremazia della sensibilità pura nell’arte. Dal punto di vista dei suprematisti le apparenze esteriori della natura non offrono alcun interesse; solo la sensibilità è essenziale. L’oggetto in sé non significa nulla. L’arte perviene col suprematismo all’espressione pura senza rappresentazione.

Come potrete immaginare, si tratta di un percorso piuttosto complesso, così, anche in questo caso, vi lascio il link ad un post per chi volesse approfondire: Kazimir Malevič: 10 opere per conoscere uno dei padri dell’Astrattismo.


Piet Mondrian

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Piet Mondrian, Composizione V, 1914

Quello che Piet Mondrian compie è invece uno studio rigoroso e affascinante, alimentato dall’implacabile ricerca dell’essenziale. Il suo movimento prende il nome di Neoplasticismo e gira intorno alla rivista De Stijl.

Conoscitore della Teosofia e del Cubismo, studia la natura e approda alla perfezione spirituale delle forme astratte, attraverso un percorso che ha qualcosa di magico.

Se i cubisti Braque e Picasso si divertono a scomporre la realtà per dimostrare la sua mutevolezza nel tempo e l’impossibilità di vederla per intero, Piet Mondrian scompone gradualmente i suoi soggetti preferiti (gli alberi, per fare un esempio) per arrivare a cogliere quell’armonia matematica che è alla base dell’equilibrio e della perfezione della natura.

Anche qui introduco un argomento tosto, quindi vi invito a scoprire qualcosa in più qui: Piet Mondrian: dagli alberi al De Stijl, opere e pensiero del padre dell’Astrattismo geometrico.


František Kupka

16_František Kupka, variazioni sul soffiare del blu, 1913-22
František Kupka, variazioni sul soffiare del blu, 1913-22

Infine, parliamo di František Kupka, artista ceco spiritista e anarchico, esploratore di tematiche come il colore, il movimento, l’astrazione e soprattutto il rapporto tra musica e pittura. 

Ne ho parlato la scorsa settimana così, nel caso ve lo foste perso, vi lascio il link al post: František Kupka: 5 opere per conoscere uno dei padri dell’Astrattismo.


Bene, credo di essermi dilungata un po’ troppo, quindi vi saluto e vi invito a ripassare presto da queste parti, così da poter riprendere il discorso interrotto sui maggiori esponenti dell’astrattismo!