Tra inverno e primavera: 5 haiku nell’attesa della nuova stagione

Katsushika Hokusai, Campi di Umezawa nella provincia di Sagami

Non so voi, ma io non vedo l’ora che arrivi la primavera, anche se quest’anno pare che si farà aspettare ancora un po’ 😩

Per prepararci ad accogliere la bella stagione che ancora non si vede, ecco a voi alcuni haiku sul passaggio dall’inverno alla primavera, che i giapponesi sanno descrivere con un’attenzione ai particolari bellissima e tutta orientale.

Gli haiku sono la forma poetica più concisa che esista, accanto al nostro epigramma, con cui condividono però poco altro oltre alla brevità. In sole 17 sillabe, i grandi maestri giapponesi sono in grado di racchiudere l’anima di un momento, raggiungendo un potere evocativo che ha del miracoloso (se a qualcuno interessa leggerne altri, qui trovate un post con 5 haiku sull’inverno).

Quasi tutti gli haiku sono costruiti intorno ad un kigo, cioè un elemento naturale che rimanda ad una delle quattro stagioni. Oggi ho scelto di proporvi cinque haiku che riguardano il momento di passaggio tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.


1. Konishi Raizan

Nei campi di neve
verdissimo il verde
delle erbe nuove

traduzione di Elena Dal Pra

A me piace tantissimo l’immagine suggerita da questo haiku, perché racchiude l’anima di marzo, almeno per quanto riguarda il Giappone, dove nevica di più – ma quest’anno anche qui, dato il passaggio di Burian!


2. Kobayashi Issa

La neve si scioglie:
nel villaggio frotte
di bambini

traduzione di Elena Dal Pra

Il ritorno alla vita fuori di casa dopo lo sciogliersi della neve in questo caso è rappresentato dalla vitalità dei bambini, che a frotte si riversano fuori a giocare, segnando l’inizio della stagione nuova: è incredibile come poche parole bastino a creare una suggestione molto più dettagliata, sembra quasi di sentire i bambini che gridano e corrono per le strade di un villaggio, a festeggiare la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.


3. Uejima Onitsura

Alba novella –
Sull’apice delle verdi foglie d’orzo,
brina di primavera

traduzione di Irene Iarocci

Questo haiku è puramente descrittivo della bellezza naturale. Nella luce dell’aurora i primi raggi del sole vanno a colpire le punte delle piante d’orzo coperte di brina, facendole scintillare. L’accostamento è talmente evocativo che sembra di avere davanti agli occhi il contrasto tra il verde e il bianco nella luce dorata del mattino.


4. Matsuo Bashō

È primavera! –
Sottili veli di nebbia
celano anche la montagna senza nome

traduzione di Irene Iarocci

Una volta in Giappone si riteneva che la nebbia fosse un buon auspicio, in quanto simbolo del respiro della natura – tra i giapponesi è molto diffusa, ancora oggi, la pratica della contemplazione della natura, in tutte le sue forme.

In questo caso Bashō dice che la nebbia dona la sua grazia non solo alle montagne più importanti, ma anche ad una che non ha una particolare rilevanza, tanto che non ha nemmeno un nome – ma la natura distribuisce in maniera uguale i suoi doni.


5. Kobayashi Issa

Usignolo di fiume:
sui petali di pruno pulisce
le zampe infangate

traduzione di Elena Dal Pra

Non poteva mancare un haiku con protagonista un animale: rispetto a quelli sull’inverno, gli haiku sulla primavera riguardano molto più spesso gli animali, per l’ovvia ragione che tutto ritorna piano piano alla vita e gli uccelli e le creature dei campi tornano ad essere protagonisti.

Qui la scena ha una tale capacità evocativa che ogni commento è superfluo, l’istante cristallizzato da Issa pare riprendere vita davanti ai nostri occhi.


La concisione nella descrizione della bellezza della natura e la capacità dei giapponesi di coglierne l’armonia nel qui e ora secondo me è uno dei tratti che rendono gli haiku così interessanti, non trovate? Spero che questa selezione vi sia piaciuta 😉