Impressionismo russo: storie di artisti poco noti che hanno realizzato dei capolavori (parte 3)

Come si traducono in Russia le innovazioni e le suggestioni scaturite in tutta Europa con l’impressionismo, a partire dalla Francia?

Cercando di rispondere a questa domanda, siamo ormai giunti alla terza e ultima puntata del viaggio immaginario nei meandri dell’impressionismo russo. Oggi condivido con voi le storie, e soprattutto i quadri, di due artisti che mi sono tenuta in serbo per questo gran finale.

Isaak Il’ič Levitan (1860-1900)

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Isaak Levitan, Vento fresco, 1895

Levitan, figlio di un rabbino, nasce in Lituania, da una famiglia povera ma colta. Da ragazzo, si trasferisce a Mosca e viene ammesso all’Istituto tecnico di pittura, scultura e architettura, dove tra i suoi maestri troviamo l’ormai noto Vasilij Polenov.

Nel 1875 si assiste alla morte della madre, mentre il padre si ammala di tifo al punto da non poter lavorare. Levitan riesce a sopravvivere e a mantenere i suoi fratelli grazie alle sue doti artistiche che gli portano dei piccoli riconoscimenti pecuniari, a soli sedici anni.

Nel 1892 Levitan, ebreo non battezzato, deve lasciare Mosca, e saranno solo le pressioni dei suoi amici a permettergli di tornare. Dal 1898 insegna presso l’Istituto tecnico di pittura, scultura e architettura anche se i precetti della sua religione gli vietano la raffigurazione delle figure umane, che infatti non si trovano praticamente mai nelle sue opere, le quali descrivono piuttosto l’armonia della natura.

Purtroppo non ho trovato molti suoi dipinti ad alta risoluzione da condividere con voi, però spero che questa piccola selezione possa essere esauriente. Trovo che la caratteristica della pittura di Isaak Levitan sia la delicatezza delle pennellate e dei colori impiegati, che risultano sempre in equilibrio, non sembra anche a voi?

Archip Ivanovič Kuindži

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Archip Kuindzi,Crimea, 1900-05

Per ultima ho lasciato la mia scoperta più recente, una sorpresa che mi ha assolutamente affascinato e che non potevo non condividere con voi (anche se risulta in disordine cronologico, chiedo scusa).

Archip Kuindzi, di origine greca, nasce infatti nel 1842 in Ucraina, da una modesta famiglia. A soli sei anni perde i genitori e inizia a lavorare nel cantiere di una chiesa e in una bottega. All’incirca a tredici anni, inizia a praticare nell’atelier del pittore Ivan Aivazovsky, dove mescola i colori e studia con i suoi allievi. La sua formazione artistica è dunque prettamente da autodidatta, ma il suo indiscusso talento gli permette di lavorare come pittore professionista indipendente a partire dal 1872. A partire dal 1892 insegna all’Accademia delle Arti di San Pietroburgo.

Ecco, io devo ammettere che mi sono innamorata di molti dei suoi paesaggi, ci credete?Apprezzo moltissimo i colori che impiega ed il percorso compiuto, che inizia da paesaggi tradizionali e arriva sino ad anticipare quella rivoluzione colorata e vigorosa che saranno le Avanguardie russe: non intravedere anche voi una sottile connessione? Mi incanta anche la scelta dei soggetti: ci vengono descritti l’inverno artico, le steppe, il Monte Elbrus e la Crimea, tanto per citarne alcuni.

Ed è attraverso questa varietà che ci racconta ancora una volta la vastità dell’impero russo e la sua natura multiforme e affascinante, lasciando da parte folklore e tradizioni per privilegiare la natura, assoluta protagonista.

Se, come me, amate i quadri di Archip Kuindzi e vorreste vederne altri, ecco la ricchissima galleria di Wikimedia Commons che sazierà ogni curiosità.


Bene, con oggi siamo arrivati alla fine di quella che possiamo definire una “settimana russa”, ovvero una parentesi dedicata alla scoperta di artisti, storie e tradizioni che si allontanano da quella che è la classica visione dell’Europa occidentale.

L’arte è bella nel momento che ha il potere di incuriosirci, o almeno questo è ciò che penso io, quindi spero che per voi questo approfondimento possa essere stato interessante e stimolante! 🙂

Se vi siete persi le scorse puntate, ecco i link dei post che trattano di questo:

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