Impressionismo russo: storie di artisti poco noti che hanno realizzato dei capolavori (parte 2)

Come si traducono in Russia le innovazioni e le suggestioni scaturite in tutta Europa con l’impressionismo, a partire dalla Francia?

Nel tentativo di rispondere a questo interrogativo, nello scorso articolo ho iniziato ad introdurre questo tema e ad analizzarlo attraverso le personalità più significative, mentre oggi vi racconterò di tre altri grandi artisti, che sono sicura si riveleranno molto interessanti. Senza ulteriori indugi, direi quindi di partire per la seconda tappa di questo viaggio immaginario.

Konstantin Alekseevič Korovin (1861-1931)

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Konstantin Korovin, Idillio nordico, 1886.

Da quanto ho visto e letto, Konstantin Korovin è l’impressionista russo per eccellenza. Come altri di cui ho parlato, studia presso l’Instituto di Belle Arti di Mosca ed è allievo di Vasilij Dmitrievič Polenov, che lo inizia alla pittura en plein air e alle sperimentazioni della Francia e dintorni.

Osservando le sue opere, mi colpiscono soprattutto le pennellate e l’importanza che rivestono i giochi di luci e ombre.

Negli anni, ha tempo di soggiornare in Spagna e in Francia e di perfezionare le sue teorie artistiche sugli elementi cromatici ed emozionali di quel folklore che in Russia è spesso presente.

E, infatti, protagonisti delle sue opere sono l’equilibrio tra il gusto internazionale e il riferimento ai paesaggi e alle suggestioni della sua terra, non trovate anche voi?

Michail Vasil’evič Nesterov (1862-1942)

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Michail Nesterov, Sorelle, 1915.

Parlando di Nesterov, ci si rende conto di come in questo caso l’impressionismo sia impregnato di elementi simbolisti e tradizionali russi.

Anche lui inizia la sua carriera da pittore presso l’Instituto di Belle Arti di Mosca e anche lui frequenta il circolo di artisti che si riuniva nella tenuta di campagna di Abramcevo, ma quello che lo differenzia rispetto a molti altri è l’attenzione per la rappresentazione di soggetti a tema religioso, storico e leggendario.

Quello che amo molto di queste opere è la solennità con cui si affrontano temi immaginari come le fiabe e le leggende.

Si tratta di una caratteristica ricorrente nelle opere russe di questo periodo e trovo che possa essere la loro risposta a quelli che in Europa occidentale sono i revival medievali e classicisti. In poche parole, ai miti greci qui si sostituiscono gli archetipi della loro tradizione, ancora vivi nella cultura locale, e credo che sia una cosa interessantissima!

Valentin Aleksandrovič Serov (1865-1911)

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Valentin Serov, Ratto di Europa, 1910.

Insieme a Korovin, Serov è forse il più celebre tra gli esponenti dell’impressionismo russo.

Si tratta di un pittore che cresce in una famiglia benestante di amanti dell’arte e lascia la scuola d’arte per noia, anche se è un assiduo frequentatore della tenuta di Abramcevo, dove dipinge quello che forse è il suo capolavoro: La ragazza con le pesche, che vedete qui sotto sia nel dettaglio sia in una vista d’insieme del museo di Mosca in cui è conservata. Anche a voi sembra incredibilmente luminosa all’interno della sala? Credo che la sua bellezza di possa cogliere solo dal vivo.

Valentin Serov viaggia anche in Europa e nel nord della Russia, poi diventa ritrattista (nel 1892 viene scelto per ritrarre lo Zar Alessandro III con la famiglia e impiega ben tre anni!), anche se non abbandona mai il suo amore per i paesaggi.

È sicuramente innegabile che le sue opere abbiano influenzato la pittura russa degli anni successivi, anche perché secondo me sono sicuramente caratterizzate da una vera maestria. Purtroppo in rete molte di quelle che ho visto non avevano un’ottima qualità però, se siete curiosi, questo è il link alla ricca galleria di Wikimedia Commons a lui dedicata, che consiglio soprattutto agli amanti dei ritratti!


Ora però mi fermo, visto che corro il rischio di diventare esageratamente prolissa. Se però volete rinfrescarvi la memoria sul maestro Polenov e sul luogo ameno di Abramcevo, o se siete soltanto curiosi, ecco il link al post in cui ne ho parlato: Impressionismo russo:storie di artisti poco noti che hanno realizzato dei capolavori (parte 1).

In conclusione, questa seconda puntata sull’impressionismo russo vi ha incuriosito? Spero proprio di sì, e se così fosse, vi aspetto per la terza (e probabilmente ultima) puntata!