Impressionismo russo: storie di artisti poco noti che hanno realizzato dei capolavori (parte 1)

Cosa vi viene in mente quando sentite nominare l’arte russa? Scommetto che le risposte possono essere facilmente tre: le icone, le avanguardie e le monumentali sculture e architetture tipiche sovietiche.

Difficilmente a qualcuno verrà in mente l’impressionismo, e devo dire che anche io non ne sapevo molto, ma ho avuto la fortuna di documentarmi grazie ad un souvenir di Mosca ricevuto dai miei genitori, un libro che mi ha fatto scoprire un nuovo universo e da cui ho preso molto di quello che sto per scrivere (Painting of the Late 19th and Early 20th Centuries. Masterpieces of the Tretyakov Gallery, Mosca 2016).

Oggi infatti non sono qui per raccontarvi degli aspetti più noti e celebrati dell’arte russa, ma per introdurre una nuova sfaccettatura di quel movimento artistico che ha reso possibili le avanguardie e più in generale l’avvento dell’arte contemporanea, quell’impressionismo che dalla Francia si è allargato e ha contagiato tutta l’Europa, con esiti sempre diversi e sempre interessanti.

In Russia, gli ultimi decenni dell’Ottocento sono stati caratterizzati da una grande vivacità culturale e dal fiorire di gruppi di artisti e di intellettuali che sono stati i promotori di un rinnovamento in campo pittorico, di una nuova attenzione per l’aria aperta e per la riproduzione della vita quotidiana.

Cercando di scoprire qualche cosa in più su di loro, un intero mondo si è spalancato di fronte a me, un insieme di realtà suggestive e diverse, piene di storie da raccontare. I nuovi nomi che a prima vista si confondono in realtà indicano persone che hanno viaggiato per quell’impero sconfinato che è la Russia della fine del XIX secolo, che hanno coltivato amicizie e che si sono mossi tra le forti tradizioni folcloristiche ed il desiderio di innovazione.

Sono un po’ lo specchio di quello che è successo storicamente e che ci raccontano i romanzi, sapete? Sembra proprio di assistere al lento dipanarsi di trame affascinanti, quindi cercherò in questi articoli di rendere giustizia a quello che ho scoperto, e spero che vi possa interessare.

Per iniziare, credo che sia doveroso introdurre il primo personaggio che conosceremo.

Vasilij Dmitrievič Polenov (1844-1927)

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Vasilij Polenov, La prima neve, 1891.

Vasilij Polenov è un artista russo di San Pietroburgo che, oltre ad essere un rinomato paesaggista (pittore ufficiale durante la guerra russo-turca del 1876), ha il grande merito di introdurre la generazione successiva alla sua verso una pittura en plein air, attenta ai colori, alle pennellate e alla dinamicità compositiva. 

Tra il 1882 e il 1895 è infatti insegnante del corso di paesaggio nell’Istituto moscovita di pittura, scultura ed architettura e, come se non bastasse, organizza serate all’insegna del disegno per i suoi allievi e li invita a trascorrere il loro tempo ad Abramcevo, una tenuta agricola nella campagna di Mosca che diventa sede di laboratori per la riscoperta dell’artigianato, della tradizione russa e di un’architettura più organica e tradizionale.

Abramcevo diventa quindi una sorta di ibrido tra la Scuola di Barbizon e la Colonia degli Artisti di Darmstadt, un luogo ameno dove tutti i prossimi artisti di cui parlerò avranno modo di soggiornare.

Ma, prima di relegare Polenov al ruolo di mentore, ecco alcune delle sue opere che ho trovato nella pagina a lui dedicata di Wikimedia Commons.

Alcuni di questi quadri sono bellissimi, non trovate anche voi? Uniscono la classica tradizione del paesaggio europeo all’unicità delle architetture tradizionali russe, creando opere che riescono a far trapelare l’anima dei luoghi.

Apollinary Mikhaylovich Vasnetsov (1856-1933)

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Apollinary Vasnetsov, Mezzanotte.

Dopo aver parlato del maestro, introduco ora uno dei suoi allievi che, pur non essendo il più rinomato, ha la capacità di descrivere i luoghi con un occhio geometrico e sicuramente attento all’architettura, quando presente.

Apollinary Vasnetsov è il fratello minore un artista più famoso di lui, Viktor, specializzato in opere dal carattere storico e mitologico, che sarà il suo primo insegnante, trasmettendogli l’interesse verso la rappresentazione del passato.

A partire dal 1883 vive e lavora ad Abrancevo insieme al fratello, sotto l’influenza di Vasily Polenov. Appassionato di paesaggi, nel 1890 compie un viaggio nel nord dell’impero russo (che ci regala vedute degli Urali e della Siberia), mentre nel 1895 visita il Caucaso e rimane impressionato dalla bellezza delle sue vette.

Quella che avete visto è una mia selezione delle sue opere, ma se volete scoprirne altre questo è il link alla pagina dedicata a lui su Wikimedia Commons.

Osservando i suoi paesaggi mi sembra di scoprire qualcosa in più dell’immensa Russia, che ci regala gioielli come le cupole di Mosca e sconfinate aree vuote e selvatiche, dove la presenza umana è solo un piccolo accessorio per misurare la grandezza della natura.


Bene, per oggi spero di avere solleticato la vostra curiosità, dal momento che gli artisti più importanti dell’impressionismo russo devono ancora venire! Non ho voluto dilungarmi troppo, quindi vi aspetto qui tra qualche giorno per la seconda parte del viaggio alla scoperta di questa corrente pittorica!


Aggiornamento: ecco un elenco completo degli articoli dedicati alla Russia:

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