Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere ad uno spettacolo davvero bello.
Erano circa le nove di sera e stavo andando in macchina dal mio innamorato. Ci separano circa venti chilometri di una statale quasi panoramica, in direzione ovest: verso il tramonto insomma, tuffandosi nelle alpi.
Il tempo era perturbato, così i pendii e i prati che disegnavano l’orizzonte erano di un nero quasi blu, mentre il cielo era bassissimo, come un coperchio di nubi fosche e plumbee. Tra questi due strati scuri c’era una striscia di cielo chiarissima, tra il giallo e il rosa, che faceva risaltare le guglie e i picchi delle montagne, visibili in mezzo alle nebbie che correvano veloci.
Mi è sembrato di essere finita in un quadro romantico, così bello da non poter distogliere lo sguardo. Ho visto di fronte a me tutto il passaggio dai colori caldi fino al violetto e mi sono goduta lo spettacolo della sera che invadeva la valle.
Questi momenti mi fanno innamorare del mondo in cui viviamo. Mi sento parte di quella che è davvero una grande bellezza, vedo l’armonia nella geometria delle alpi, nei campanili che spuntano dalla campagna, nei paesi che si susseguono e negli alberi che dominano in mezzo ai campi. Ecco, in queste occasioni capisco che i paesaggi “rurali” (passatemi il termine) che caratterizzano la nostra Italia, seppure con infinite differenze, sono belli e degni di attenzione quanto le città che forse diamo per scontate.
Allo stesso tempo mi arrabbio con tutti coloro che continuamente cercano di distruggere il loro fascino, che gradualmente privano i nostri territori di quella magia che deriva da millenni di convivenza tra uomo e natura. Odio chi è disposto a vendere ciò che non gli appartiene per i suoi comodi e per ingrassare le sue tasche, disprezzo le persone senza scrupoli che hanno come unico obiettivo il loro benessere. (Dovete capirmi: vivendo in Valle di Susa sono particolarmente sensibile a queste tematiche…)
Quando però vedo uno spettacolo naturale così bello in fondo riesco a essere felice, perché fortunatamente esiste qualcosa di molto più forte di noi poveri umani, esiste la forza del mondo che ci circonda e continuerà a r-esistere anche quando noi non ci saremo più.
Detto questo, vi saluto con le parole del ritornello di una canzone che, anche se è un po’ sciocca e non la sento da una vita, è da ieri che mi rimane in mente (Occhi blu, di Tricarico).
Viva la vita, viva l’amore, viva il tuo sapore, / viva ogni istante e viva ogni momento e ogni passaggio / e ogni varco, ogni raggio, ogni soffio di vento, / viva anche l’inverno e viva il tramonto / e viva ora l’estate che ha portato l’estate / e viva l’immenso che mi porto dentro.