“Impression, soleil levant”: l’alba di una nuova era

Claude Monet, Impression, soleil levant.

Osservando Impression, Soleil levant, la prima rivoluzione che salta all’occhio è quella del tratto. Se già Turner ha rinnovato la tavolozza post-barocca e classicista che imperversava in tutta Europa in favore dei colori fantastici del cielo e dei paesaggi, è Claude Monet che sconvolge il pubblico e la critica con le sue pennellate a prima vista grossolane.

Gli albori della civiltà industriale

Oggi i suoi tratti non ci stupiscono minimamente, visto che siamo abituati a ben altre trasgressioni, ma si deve sempre tenere a mente il contesto storico. Siamo negli anni Settanta dell’Ottocento, la macchina fotografica è stata inventata da poco e il mondo sta cambiando velocemente, a causa della rivoluzione industriale che modifica il paesaggio e la società. Tuttavia esiste un’istituzione che di fronte agli sconvolgimenti rimane imperturbabile: mi riferisco delle accademie di belle arti francesi, che ricercano ancora ideali ampollosi e lontani da qualunque contatto con la realtà.

Siamo ben distanti dalle visioni di Turner e dalle timide sperimentazioni della scuola di Barbizon, eppure i tempi sono maturi. I giovani, squattrinati o meno, che si trasferiscono a Parigi in cerca di fortuna non si accontentano di riprodurre le ennesime figure mitologiche, proprio perché ci si rende conto che la realtà, con i suoi alti e bassi, è molto più interessante.

La rivoluzione dell’impressionismo

Ed ecco che “Impressione, levar del sole” diventa il simbolo di questa volontà e insieme  l’origine del nome di questo movimento artistico, l’impressionismo per l’appunto. Si tratta di un termine che viene adottato quando questi ribelli organizzano la loro mostra (alla faccia di quelle dell’accademia di belle arti) e i critici cercano una caratteristica che li unisca. Il filo rosso che tiene insieme le diversissime opere in mostra di quelli che diventeranno dei grandi nomi (tra gli altri Dégas, Renoir, Pissarro e Manet) è in effetti proprio l’intento di riprodurre l’impressione e lo spirito di un singolo momento, anzichè inseguire un bagliore di eternità.

la tecnica

Per questo motivo Monet compie una rivoluzione: se si vuole cogliere l’attimo, non si ha tempo da perdere, quindi anche la pennellata deve essere rapida, intuitiva ed espressiva. Non si lavora più rintanati nella comodità degli atelier, ma si inventano i tubetti per trasportare il colore e si parte per dipingere en plein air. Le tele diventano più piccole per essere più maneggevoli e i soggetti si fanno più semplici, ispirati alla sola realtà.

I colori sono puri e si mescolano direttamente sul dipinto, si lavora sicuramente in maniera libera da preconcetti e coinvolgente. Non è forse vero che l’impressionismo è il primo movimento artistico che piace praticamente a tutti?

Viene apprezzato universalmente perché è immediato e si spiega da solo, senza che servano molte parole. Sono i colori forti e le pennellate coraggiose e rendere partecipe l’osservatore della creazione dell’artista. Le tonalità poi sono così incredibili da essere affascinanti, misteriose e irriproducibili: vi invito a provare a cercare su google quest’opera e a vedere nelle immagini cosa salta fuori…Nemmeno le fotografie riescono a riprodurre questi colori!

Per concludere, un’ultima novità

Non voglio dilungarmi a commentare un quadro che si spiega da solo, se soltanto si perdono cinque minuti ad osservarlo, ma c’è ancora un particolare su cui mi voglio soffermare.

Una caratteristica che rende “Impressione, levar del sole” di Claude Monet un’opera d’arte moderna, coraggiosa e rivoluzionaria (e per questo di immenso valore) è la scelta del soggetto. Non si vedono castelli o architetture fantastiche nello sfondo abbozzato ma leggibile, ma al contrario si tratta di un porto industriale. Il fumo delle ciminiere e le gru diventano per la prima volta protagoniste indiscusse di un dipinto che rispecchia e anticipa i tempi, diventando la testimonianza di un momento storico che oscilla tra le contraddizioni e le aspettative. 

Infine, se volete perdervi in qualche altra opera di Claude Monet, ecco il link ad alcuni post dedicati a lui: